Quant’è la liquidazione di Soncini dal Ccpl? Filippi insiste, ora lo vuol sapere da Errani. Il Ccpl perentorio: “Ma quale buonuscita d’Egitto…”

di Pierluigi Ghiggini

4/4/2014 – Quanto avrebbe preso Ivan Soncini di liquidazione dal Ccpl? Le voci continuano a girare. I media poi sembrano non interessarsi più di tanto alla cosa, sia per un senso di rispetto della privacy dell’ex amministratore delegato del Ccpl (che fra l’altro ha organizzato un viaggio in Palestina e a Gerusalemme con l’adesione di  diversi vip della sinistra reggiana: partenza il 22 aprile), sia per il timore delle querele abitualmente minacciate da determinate megastrutture coop, come appunto Ccpl e Unieco.

Il Ccpl ha smentito nei giorni scorsi (“Nessuna liquidazione”) ma il consigliere regionale di Forza Italia Fabio Filippi, che per primo aveva sollevato la questione, oggi è tornato alla carica: al fine di conoscere l’entità  della presunta liquidazione, ha presentato che un’interrogazione alla Giunta Regionale.

Afferma il reggente provinciale di Fi: «Mi ero permesso di formulare ai vertici di Ccpl alcuni semplici quesiti. La controparte ha preferito non rispondere e farmi capire che uno stuolo di avvocati sarebbe pronto per difendere l’onorabilità – dichiara Filippi a commento della sua iniziativa -. Pensavo che le mie domande meritassero una risposta. Sono i cittadini, e in particolare gli stessi cooperatori, a pretendere delucidazioni. Si vuole semplicemente avere riscontro sul rispetto dell’etica tanto decantata dall’intero sistema cooperativo».

«Ho quindi optato per un atto ispettivo regionale – continua Filippi -. Vediamo se la Regione, notoriamente affine al sistema cooperativo, saprà fornirci le informazioni che tanti cittadini mi chiedono.

Con il cambio dei vertici del gruppo industriale cooperativo CCPL i media reggiani hanno affrontato il caso dell’Amministratore Delegato uscente, Ivan Soncini e della sua buonuscita. Da più parti è stato chiesto di rendere nota l’entità dell’obolo di liquidazione. Per ora solo bocche cucite.

Ma la cooperazione non dovrebbe essere sinonimo di equità e trasparenza? Risulta che i compensi riservati ai manager di CCPL siano enormi se paragonati alle retribuzioni rivolte a manager delle aziende private. E’ forse questo il motivo del silenzio?

Con la crisi che morde sempre più, i cooperatori non sono più disposti ad accettare certi schiaffi etici. Alcuni lavoratori di Coopservice sono saliti agli onori delle cronache in quanto la loro paga oraria sarebbe inferiore a tre euro.

Se CCPL non ci vuol dare le informazioni richieste, speriamo sia la Regione a rendere pubblica l’entità della buonuscita dell’ex amministratore Ivan Soncini».

E conclude: «Crediamo che CCPL, come d’altronde tutto il sistema cooperativo, debba muoversi secondo una logica di trasparenza, pubblicando sul proprio sito internet gli importi relativi a tutti i compensi del gruppo e alle varie consulenze. Queste pubblicazioni rappresenterebbero un atto di trasparenza praticata e non solo enunciata nei confronti dei soggetti esterni e dei soci che lavorano nei cantieri».

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L’INTERROGAZIONE DI FILIPPI

«Premesso

Che con il cambio dei vertici del gruppo industriale cooperativo CCPL i media reggiani hanno affrontato il caso dell’Amministratore Delegato uscente, Ivan Soncini, e della sua buonuscita;

Che cooperazione dovrebbe essere sinonimo di equità e trasparenza;

Che i compensi riservati ai manager di CCPL paiono particolarmente elevati se paragonati alle retribuzioni rivolte a manager di aziende private;

Che con la crisi che morde sempre di più, alcuni cooperatori non sono più disposti ad accettare questi schiaffi etici (alcuni lavoratori di Coopeservice sono saliti agli onori delle cronache in quanto la loro paga oraria sarebbe inferiore a tre euro);

Interroga la Giunta per conoscere

L’entità della buonuscita di Ivan Soncini, Amministratore Delegato uscente di CCPL;

Se CCPL debba o meno muoversi secondo una logica di trasparenza, pubblicando, ad esempio, sul proprio sito internet gli importi relativi a tutti i compensi del gruppo e alle varie consulenze;

Se reputi che queste pubblicazioni rappresenterebbero un atto di trasparenza praticata e non solo enunciata nei confronti dei soggetti esterni e dei soci che lavorano nei cantieri;

Se la Regione abbia finanziato, e in quali termini, CCPL nell’attuale legislatura».

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La replica di CCPL al primo intervento di Filippi:«Per Soncini nessuna buonuscita. Polemica senza fondamento»

(dalla Gazzetta di Reggio del  27 marzo)

«La conclusione del rapporto di collaborazione fra Ccpl ed Ivan Soncini è intervenuta nell’ambito di strategie condivise fra ed il suo ex amministratore, nel rispetto di tempi e modalità a suo precedentemente convenuti fra le parti e senza che vi sia stata alcuna variazione dei rapporti contrattuali già in essere».

Così da Ccpl replicano a quanto dichiarato dal consigliere regionale Fabio Filippi, che aveva fatto riferimento ad una presunta “buonuscita” di elargita a favore dell’amministratore delegato, Ivan Soncini.

«La cessazione è avvenuta senza che il Gruppo Ccpl abbia dovuto sostenere alcun onere aggiuntivo, sotto forma di liquidazione o “buonuscita”, rispetto a quanto dovuto per le sue prestazioni professionali – fanno sapere dal gruppo – Come in qualsiasi rapporto di carattere dirigenziale anche nel caso di Ivan Soncini è stato concordato un patto di non concorrenza tra l’azienda ed il suo amministratore delegato della durata di un anno ad ulteriore tutela dell’azienda. Il Gruppo Ccpl non ha mai intrattenuto e non intrattiene rapporti diretti o indiretti professionali di natura economica con famigliari del suo ex amministratore delegato. Ciò vale per ogni dirigente del gruppo».

Secondo quanto riferiscono dal colosso della cooperazione reggiana, «i bilanci del gruppo Ccpl sono pubblici, presentati annualmente in convention aperte al pubblico, consultabili sul sito internet unitamente al Bilancio Sociale che il Gruppo, conformemente a tutte le imprese cooperative di analoghe dimensioni, redige da oltre 10 anni. Ciò a testimonianza del fatto che il rispetto del principio di trasparenza verso i propri dipendenti e gli interlocutori esterni non solo è affermato nella carta dei valori, ma è altresì realmente praticato».

Quanto alle retribuzioni dei dirigenti, «ci preme qui ricordare che il rapporto tra la retribuzione media degli operai e la retribuzione media dei dirigenti del gruppo è di 1 a 4, valore peraltro pubblicato ogni anno nel Bilancio Sociale. Si tratta di un rapporto oltremodo in linea con parametri analoghi delle imprese cooperative reggiane e comunque ben al di sotto di qualunque rapporto retributivo in imprese nazionali (private e pubbliche) ed estere».

Infine un affondo contro Filippi: «Il richiamo alla trasparenza e le preoccupazioni del Consigliere sono dunque privi di qualunque fondamento e naturalmente la società si riserva di agire in tutte le sedi necessarie per tutelare il buon nome».

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