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Marco Pantani eroe e martire, in teatro 10 anni dopo

1/4/2014 – Al Teatro Ariosto, il 1° e 2 aprile, la scrittura di Marco Martinelli racconta il ciclista eroe di carne e, con lui, l’Italia degli ultimi 30 anni

pantani due14 febbraio 2004: Marco Pantani viene ritrovato senza vita in un residence di Rimini. Aveva appena compiuto 34 anni. Dopo i trionfi al Giro d’Italia e al Tour de France, le accuse di doping a Madonna di Campiglio, rivelatesi poi infondate, lo hanno condotto a un lento ma inevitabile crollo psicologico fino a una morte forse tragicamente annunciata. Tra il campione adulato, l’icona di chi ha fatto rinascere il ciclismo come sport dell’impresa e della fantasia, e il morto di Rimini, che giaceva in mezzo alla cocaina nei panni di un vagabondo, vi è tutta la complessità di un’epoca al tempo stesso sublime e crudele che si esercita senza pudore. Senza vergogna.
E Pantani nella scrittura di Marco Martinelli, arriva al Teatro Ariosto nella Stagione di Prosa, martedì 1 e mercoledì 2 aprile alle ore 20.30.
Attorno alle figure di Tonina e Paolo, i genitori di Marco, che ancora oggi stanno chiedendo giustizia per la memoria infangata del figlio, Martinelli mette in scena una veglia funebre e onirica, affollata di personaggi, che come un rito antico ripercorre le imprese luminose dell’eroe. I genitori di Marco, figure archetipiche di una Romagna anarchica e carnale, sono sospese come l’Antigone di Sofocle davanti al cadavere insepolto dell’amato: cercano verità, e non avranno pace finché non l’avranno ottenuta. “Non lo so quello che è successo a Madonna di Campiglio, ma scoprirò la verità. Pagherò se c’è bisogno, ma lo verrò a sapere, perché è là che gli è piombata addosso la vergogna, e di quello è morto”. (Tonina Belletti).
Il testo di Martinelli costruisce attorno a questo anelito di giustizia un affresco sull’Italia degli ultimi trent’anni, l’enigma di una società malata di delirio televisivo e mediatico, affannata a creare dal nulla e distruggere quotidianamente i suoi divi di plastica, ma anche capace di mettere alla gogna i suoi eroi di carne, veri, come Marco Pantani da Cesenatico, lo scalatore che veniva dal mare.

Martedì 1, mercoledì 2 aprile ore 20.30 – Teatro Ariosto

PANTANI / di Marco Martinelli

Ideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari
Con Alessandro Argnani, Francesco Catacchio, Luigi Dadina, Fagio, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Ermanna Montanari, Francesco Mormino, Laura Redaelli, Simone Zanchini
Fisarmonica e composizione musiche Simone Zanchini
Ideazione spazio scenico Alessandro Panzavolta-Orthographe
Montaggio ed elaborazione video Alessandro e Francesco Tedde – Black Box Film
Tecnico luci e video  Francesco Catacchio
Tecnico suono Fagio
Diapositive Olycom/Publifoto, Olycom/Daniele Venturelli, Olycom/Arnaldo Magnani, Lauro Bordin
Regia Marco Martinelli
Coproduzione Teatro delle Albe / Ravenna Teatro, le manège.mons – Scène Transfrontalière de création et de diffusion

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