“Intervento gratuito? Una balla. Il Park Vittoria costa 19 milioni di euro ai reggiani”

di Pietro Negroni*

30/4/2014 – “Delrio, il suo facente funzioni, Ugo Ferrari, e poi Luca Vecchi, ci vanno raccontando da mesi che i box privati che verranno realizzati sotto Piazza della Vittoria, non solo non costeranno un soldo alla nostra collettività, ma anzi ci porteranno in dono una piazza ristrutturata gratuitamente, quando tale restyling al comune sarebbe costato circa due milioni di euro, dipingendo insomma quei box come un munifico intervento a vantaggio della città… e ci hanno mentito!

Nel contratto sottoscritto dal Municipio, infatti Reggio Parcheggi s. p. a. si impegna a realizzare quei box auto interrati a fronte della concessione per 32 anni (TRENTADUE!!) del parcheggio della ex caserma Zucchi, il quale – grazie ai salati ticket richiesti per sostarvi – introita circa 600.000 € all’anno. Nei trentadue anni della sua gestione insomma Reggio Parcheggi succhierà 19 MILIONI DI EURO, che altrimenti avrebbero potuto – e dovuto! – entrare nelle casse comunali.

Insomma, invece di spendere un paio di milioni per ristrutturare la piazza, Vecchi ed i suoi ne donano quasi dieci volte tanti a dei privati, affinché realizzino box che venderanno ad altri privati (guadagnandoci nuovamente…) e ci facciano l’elemosina di ristrutturare la piazza: brillante esempio di tutela dell’interesse pubblico!

Per fare quel sotterraneo, inoltre è indispensabile (altrimenti, appena iniziata la fase di sterro potrebbe crollare parte dell’isolato San Rocco) realizzare prima un diaframma (una larga e profonda parete di cemento armato), con una modalità definita dagli stessi tecnici “a distruzione”, che triterà i reperti romani di incommensurabile valore che da duemila anni riposavano indisturbati lì sotto.

Quel cantiere infine rischia di danneggiare monumenti reggiani, come i teatri, e di far morire piante secolari e vincolate dei giardini pubblici, oltreché di allagare cantine dei palazzi circonvicini, deviando il flusso d’acqua che passa là sotto.

Vecchi, cosa la spinge a difendere a spada tratta quest’intervento? Cosa la porta a voler donare 19 milioni di euro a privati che realizzeranno box per altri privati?

Guardando lo slogan del Candidato del PD, unico che continua a voler questo intervento in danno all’interesse pubblico ed a mero vantaggio di un pugno di privati, vien da rispondergli “con Luca non vince la città, ma ReggioParcheggi s.p.a.”

*Candidato al Consiglio comunale di Reggio Emilia nella lista Donatella Prampolini Sindaco

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2 risposte a “Intervento gratuito? Una balla. Il Park Vittoria costa 19 milioni di euro ai reggiani”

  1. tambo Rispondi

    01/05/2014 alle 18:28

    direttore ma perché nessuno guarda con chi è ….sposato l’amministratore della società?

  2. Guido Rispondi

    03/05/2016 alle 12:09

    Caro Negroni,

    alcune domande alle quali spero di ottenere risposta.

    1) Lei, esattamente, a che titolo scrive? Rappresenta qualcuno? E’ un opinionsta politico? Un giornalista? Un lobbista?
    2) Visto che mi sembra che lei abbia molto tempo a disposizione per scrivere e fare ricerche, mi sa dire da quanti anni il parcheggio Zucchi è dato in concessione a società private che trattengono la maggior parte delle somme incassate?
    3) Dovrebbe sapere che un periodo di concessione di 32 anni è molto breve, solitamente le concessioni sono molto più lunghe, e comunque 600mila euro è l’introito lordo, dal quale devono essere detratti i costi.
    4) Perché omette di dire che i lavori di rifacimento di piazza della Vittoria (e dello stesso parcheggio Zucchi) sono a carico della società che costruisce il parcheggio e non della collettività? Le premetto che quel progetto non mi piace affatto, ma almeno non lo dobbiamo pagare noi.
    5) Parla di reperti romani “di incommensurabile valore”, per cui pare chiaro che lei se ne intenda più della Soprindentenza (che, peraltro, ha i proprio uffici a 50 mt. dal sito di cui parliamo), la quale non si è mai espressa in tal senso.
    6) Se tali reperti “da duemila anni riposavano indisturbati lì sotto” forse è stato un bene che venissero riportati alla luce per essere collocati in un museo, affinché tutti li possano ammirare. Non mi sembra che nessuno si sia stracciato le vesti quando la via Emilia romana in via Emilia san Pietro è stata nuovamente ricoperta.
    6) L’aggettivo “circonvicini” è desueto da almeno 50 anni, la prego di aggiornare il suo vocabolario.

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