Falsa assistenza disabili: studente truffa 65 mila euro all’Università

10/4/2014 – Un giovane africano ha truffato l’Università di Modena e Reggio per anni, attraverso un’associazione studentesca da lui stesso presieduta. La truffa, per oltre 65 mila euro, è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Modena.

E’ stato denunciato per truffa aggravata e falso, in concorso con altre tre persone, il presidente di un’associazione studentesca che forniva assistenza a studenti disabili: per questa avrebbe chiesto all’Ateneo un compenso orario.

L’uomo, alterando i giustificativi delle attività, sarebbe riuscito a percepire i compensi per anni, con l’alterazione di “fogli ore” e altri documenti.

IL RETTORE ANDRISANO: SGOMENTO E INCREDULITA’

Il Rettore dell’università di Modena e Reggio, professor Angelo O. Andrisano, ha dichiarato: «In relazione alla nota diffusa in data odierna dal Comando Provinciale Guardia di Finanza di Modena non possiamo che esprimere sbigottimento ed incredulità per quanto accaduto e per lo scorretto comportamento tenuto dal presidente di una delle associazioni che tra il  2002 ed il 2009 ha avuto in affidamento il servizio di tutorato e assistenza a favore di un gruppo di studenti disabili all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

Il presunto illecito – a quanto risulta ai nostri uffici – non riguarda l’erogazione del servizio, poiché da parte degli studenti che ne hanno beneficiato e delle loro famiglie non sono mai giunte lamentele al Servizio Accoglienza Disabili e Dislessici dell’Ateneo circa la qualità delle prestazioni o la loro erogazione.

Resta, comunque, il fatto molto grave, che valuteremo nelle opportune sedi anche giudiziarie, che qualcuno possa aver lucrato su un servizio sociale di sostegno a persone con difficoltà motoria o con altro tipo di handicap.

Dal 2009/2010 il servizio di tutorato e assistenza a favore di studenti disabili è effettuato con differenti modalità, attingendo dagli elenchi degli “Studenti 150 Ore” e non più dall’elenco delle associazioni studentesche titolate, come avvenuto in passato.

Quanto, poi, alla affermazione che “l’attività fraudolenta è stata agevolata dall’omessa vigilanza di un dipendente dell’Ateneo” dobbiamo precisare che – all’attualità – non ci risultano pervenute da parte dell’Autorità Giudiziaria notifiche di contestazioni di reato a carico di alcuno. Qualora ci giungesse informazione in questo senso è del tutto evidente che l’Ateneo, col conforto dei legali, adotterà tutti i provvedimenti di legge a tutela della propria immagine».

 

 
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