18/3/2014 – Meno agenti negli uffici, più agenti nelle strade. E’ la filosofia del questore di Reggio Emilia Domenico Savi che con notevole frequenza organizza controlli a tappeto nelle zone calde della città, impiegando quasi ogni giorno un grosso numero di poliziotti e poliziotte. Le difficoltà sono tante e la coperta è corta, con il rischio di qualche disservizio, ma la strategia dà i suoi risultati (per esempio ha permesso di scoprire un vasto giro di documenti d’identità falsificati) e rassicura i cittadini sulla capacità delle forze dell’ordine di controllare il territorio.
Ieri sera l’ennesima uscita, con l’ausilio delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine: la “battuta” ha portato al fermo per controllo di 31 persone, delle quali 22 a piedi e 9 a bordo di autovettura, tutti uomini e, tranne tre, tutti extracomunitari.
In via Emilia all’Angelo il conducente di un’autovettura, un cittadino albanese di 25 anni, è stato denunciato per il possesso di una carta d’identità falsa.
A notte fonda, verso le 04,00, a seguito di una segnalazione sulla presenza di persone sospette in prossimità di abitazioni isolate, le Volanti hanno pattugliato la zona di via Rinaldi dove intercettavano due uomini provenienti da una stradina senza uscita. In via Rinaldi, per la cronaca, si trova l’azienda agricola dove un incendio doloso nella notte di domenica ha distrutto un capannone-fienile con seicento rotoballe.
I due uomini, uno alto con cappuccio in testa e l’altro basso di statura, erano bagnati fradici e sporchi di fango, con molta probabilità provenienti dai vicini campi. Venivano accompagnati in Questura per le operazioni di identificazione. Erano due rumeni, di 24 e 25 anni, entrambi con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Ma ieri sera non avevano addosso né armi né l’armamentario da scasso. Il più giovane dei due era stato allontanato con foglio di via emesso nel 2012, con divieto di far ritorno a Reggio Emilia fino al 2015. E’ stato denunciato a piede libero.