di Pierluigi Ghiggini
27/3/2014 – «Santità, lei è la più grande speranza per il bene di questo mondo. Lei si prende cura della salute e della vita di ognuno. Ma le forze che si oppongono a risolvere il problema cancro sono grandi. A ogni livello ci sono persone di potere che non vogliono vedere diminuito “l’affare cancro”. Queste forze anno ridotto le nostre possibilità di continuare questa ricerca vitale e d’implementare la prevenzione a basso costo per le popolazioni di tutto il mondo».
Sono le parole con cui Ercole Cavalieri e Eleanor Rogan si sono rivolti a Papa Francesco, con una lettera partita il 22 gennaio da Omaha. Una lettera di tono analogo, pochi giorni più tardi, è stata inviata al presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Nell’appello, lo scienziato originario di Campagnola (dove vivono i suoi parenti e dove il professore torna ogni estate) e la dottoressa Rogan sintetizzano le loro scoperte sull’origine di numerose forme di tumore, accennano ostacoli frapposti alle loro ricerche e chiedono a papa Bergoglio di riunire «un gruppo di persone speciali» che «possano lavorare con noi per implementare la prevenzione del cancro in tutto il mondo».
Cavalieri, da decenni a Omaha in Nebrasca, ha scoperto su basi scientifiche che gli squilibri del metabolismo degli estrogeni attivano numerosi tumori (al seno, alla prostata, all’utero, oltre che del linfoma non Hodgkin) e che gli antiossidanti capaci di controllare tale metabolismo di conseguenza sono fondamentali nella prevenzione del cancro, se assunti con continuità e a determinati dosaggi.
Autore di innumerevoli pubblicazioni, di recente Cavalieri insieme alla dottoressa Rogan (sua principale collaboratrice) ha pubblicato uno studio definitivo. Gli studi condotti da Cavalieri e Rogan a Omaha hanno ricevuto molteplici conferme: la più recente, e fra le più importanti, uno studio sul cancro al seno condotto da due università e due ospedali di Taiwan, dove il problema è particolarmente acuto perchè le donne vengono colpite in giovane età. Tuttavia negli Stati Uniti questi studi non trovano più finanziamenti, perchè le risorse federali sono indirizzate verso la cura del cancro conclamato e per i nuovi farmaci, mentre la prevenzione è a basso costo e almeno per ora non è un business appetibile per l’industria farmaceutica.
E’ questa la ragione fondamentale che ha spinto Cavalieri e Rogan a lanciare l’appello a Papa Francesco. La lettera è in italiano.
Ecco cosa scrivono: «Uno dei maggiori ostacoli nella ricerca – affermano – è stato il concetto che il cancro si presenta come un problema di 200 malattie» diverse. «Questo punto di vista ha sempre ostacolato le ricerche sull’eziologia del cancro, perchè risulterebbero immensamente complesse, Noi invece pensiamo che molti tipi di cancro abbiano una eziologia comune».
E aggiungono: «Nonostante la resistenza della maggior parte dei ricercatori, siamo riusciti a dimostrare fermamente che l’attivazione metabolica degli estrogeni può portare a derivati che reagiscono con il Dna. Abbiamo anche dimostrato che il danno arrecato al Dna gioca un ruolo critico nell’iniziazione di molti tipi prevalenti di cancro. Questa conoscenza ci ha portato alla loro prevenzione. Durante questo lungo, arduo, ma fruttuoso processo, abbiamo mantenuto “costanza di mira” e abbiamo applicato le tecniche più avanzate. Abbiamo scoperto l’eziologia dei più prevalenti tipi di cancro, che includono il seno, la prostata, le ovaie, la tiroide e il linfoma non-Hodgkin… La prevenzione potrà essere realizzata usando specifici integratori che nel prossimo futuro saranno aggiunti al cibo».
Cavalieri è in attesa di una risposta, ed è certo che il Papa non lascerà cadere l’appello nel vuoto.