IN CODA IL VIDEOCLIP DEL SINGOLO
13/3/2014 – “Quando un politico promette che farà/ chissà qual è chissà qual è la verità/ perché nel cuore forse sa quello che fa/ però il potere è una poltrona comod…a”: è il verso d’attacco del brano rock “La verità”, scritto e interpretato dall’eurodeputato reggiano Tiziano Motti, e presentato in più versioni in un cd singolo, il primo della carriera del politico e imprenditore di Reggio Emilia, membro del Ppe eletto nel 2009 nella lista Udc del Nord Est e oggi in procinto di dire addio all’emiciclo di Strasburgo. Motti infatti ha annunciato che non si ripresenterà alle prossime europee.
L’onorevole rock, che sogna di emulare Vasco Rossi, ha presentato il singolo mercoledì mattina nel corso di una conferenza stampa nella sede del Parlamento europeo a Strasburgo: insieme a lui i dj Mario Fargetta (ex Radio Dj) e Stefano Fisico (di Radio Italia) che hanno remixato il brano, oltre al chitarrista e direttore artistico del singolo Domenico Castaldi.
La canzone è interamente scaricabile dalle piattaforme internet e telefoniche. Il ricavato andrà all’Unicef e al Telefono Azzurro.
In una lunga intervista rilasciata all’Huffington Post (cliccare il link e vedere sotto), Motti difende i parlamentari grillini (“Quando li sento parlare in televisione tutto penso tranne che siano degli ignoranti baciati dalla fortuna, mi sembrano piuttosto persone determinate e che si applicano con serietà al loro lavoro“) e prevede la vittoria dei Cinquestelle alle prossime elezioni: “Grillo sbancherà le europee”.
Alla conferenza stampa hanno fatto la loro comparsa anche i colleghi eurodeputati Magdi Allam e Iva Zanicchi, estimatori di Motti come politico (e anche come cantante delle cover di Vasco Rossi). La loro presenza si è spiegata col fatto che oggi Motti ha annunciato anche la decisione di non ricandidarsi a Strasburgo, per dedicarsi alle proprie aziende e a nuove iniziative, fra cui un progetto di beneficenza che lo impegnerà dall’autunno negli Usa.
Motti ha voluto sottolineare che la beneficenza è a titolo di liberalità personale, e che sarà erogata dalla sua Fondazione: «Io non sono Mike Jagger – ha scherzato – quindi è possibile che venda pochissime copie del cd. Per questa ragione ho comunque garantito diecimila euro a Telefono Azzurro e altri diecimila all’Unicef. Ma se per esempio dovessi raccogliere due milioni di euro, come mi auguro, state certi che darò due milioni in beneficenza”.
“Questa non è una operazione di marketing – ha sottolineato – perché ho deciso di non ricandidarmi alle prossime elezioni”. La ragione? “La vita è fatta di progetti, una volta che gli obiettivi sono raggiunti se ne fanno di nuovi. Il mio tempo al Parlamento europeo è concluso e ho ottenuto i risultati che mi ero prefissato. Avevo fatto delle promesse e le ho mantenute – ha aggiunto – Ho fatto approvare una risoluzione sulla tutela dei bambini contro la pedopornografia online, e mi sono speso per la tutela delle donne dalla violenza, come per la difesa degli animali. Ora mi concentrerò sulle mie aziende, con l’obiettivo di continuare ad assicurare posti di lavoro».
Una canzone, dunque, per dare addio al Parlamento europeo e alla politica? Non lo aveva mai fatto nessuno…”Questo mi fa piacere. Di sicuro continuerò ad essere vicino ai cittadini e a lavorare per loro in altre forme”.
“Comunque La Verità è una canzone che parla dei dubbi dei cittadini, quando magari vedono in tv due politici di fazioni diverse, che dicono cose opposte ma entrambi sostengono di agire per il bene generale. Voglio dire che esistono diverse sfaccettature della verità, poiché tutto dipende dal punto di osservazione e dal contesto storico. Vi chiedo di ascoltarla bene: c’è anche un passaggio, nel testo, in cui affermo che anche un giudice quando decide non dice la verità assoluta, ma decide sulla base della rappresentazione dei fatti fornita in aula dagli avvocati delle parti”.
Altra sorpresa è la sezione dedicata a giovani dj e giovani rapper nel sito www.motti.eu: i primi potranno realizzare nuovi remix della canzone, gli altri hanno la possibilità di creare un nuovo testo in cui scrivere in piena libertà cosa chiedere ai politici e cosa pensano di loro. Un altro modo, insomma, per dire “La verità”. In palio ci sono due premi.
L’INTERVISTA DI MOTTI ALL’HUFFINGTON POST
“Grillo è un eccezionale comunicatore che ha scelto un veicolo, il web, che gli altri politici non avevano ancora intercettato e da abile uomo di spettacolo si mette in una posizione di rottura che abbraccia anche populisticamente le attese del paese. Credo che sia il grande vincitore della politica italiana degli ultimi anni e sono convinto che al Parlamento europeo sbancherà”. Così dichiara all’Huffpost Tiziano Motti, europarlamentare dell’Udc e imprenditore emiliano che oggi pubblica il singolo”La verità”, che segna il suo debutto discografico.
Ma perché pubblicare un disco?
A parte il fatto che mi piace la musica, con questa canzone ho fatto una riflessione sui costumi del nostro paese e penso che sia un modo per avvicinare i giovani alla politica. Inoltre, i pochi euro che guadagnerò da questa iniziativa saranno dati in beneficenza. Per cercare di parlare il linguaggio dei giovani, in cui credo molto, ho messo gratuitamente sul mio sito ogni singola parte del brano (voce, chitarre, batteria…) così che i giovani rapper o musicisti possano farci sopra la loro versione e metterla in internet. Alla fine premierò i migliori sul palco del Mei di Faenza, una kermesse molto importante per la musica indipendente. Mi interessa la loro versione della verità e sono curioso di sapere attraverso la musica cosa pensano i giovani della politica.
Il problema di questa classe politica è sempre lo stesso: la credibilità. Da Strasburgo qual è la sua opinione su quello che sta accadendo nel nostro paese? Renzi ridarà credibilità alla politica italiana?
Io non sono né tra quelli che devono criticare Renzi a priori né tra quelli che gli danno fiducia incondizionata, mi calo nella terza fascia di cittadini che al di là delle promesse e della spiccata capacità che ha Renzi di fare marketing elettorale, vogliono vedere i risultati concreti. Siamo tutti rimasti affascinati dal premier come persona, sa tenere molto bene il palco, ma adesso deve guidare un governo che deve fare venendo incontro alle esigenze reali del paese. A parlare lui è bravissimo, ma per fare ha bisogno di mettere d’accordo tutti gli altri, dai ministri alle aule che devono approvare le proposte…credo che gli italiani si debbano abituare all’idea che non tutte le scadenze saranno rispettate, malgrado tutta la buona fede del Presidente del Consiglio.
Si genererà del malcontento?
Se vuole la mia opinione dico di si: l’attesa del cambiamento oggi è così forte che ogni minimo slittamento rischia di fare perdere la fiducia nel governo. Comunque qualche piccola scadenza mantenuta, come un aiuto alle famiglie più bisognose, aiuterebbe a mantenere alta la fiducia.
Oggi è passata alla Camera la legge elettorale, Renzi ha dichiarato: “Politica 1, Disfattismo 0. Questa è la Svoltabuona”. Un primo segnale di cambiamento?
La legge elettorale è un risultato solo se rispecchia le attese del paese. Se noi mandiamo a casa una vecchia legge elettorale perché, ad esempio, la mancanza delle preferenze è stata ritenuta non conforme alle norme costituzionali, e poi approviamo una legge che ignora questo punto e vale solo per un’ala del Parlamento, non so quanti passi avanti si siano fatti. Bene che i tempi siano stati stretti e senza gli strascichi che qualcuno prospettava, ma bisogna vedere se sarà efficace per il cambiamento o se sarà solo un compromesso che lascerà molti a bocca asciutta.
Parlando di preferenze la sua biografia ci dice molto: ha iniziato la campagna elettorale da solo e senza partiti alle spalle, poi è stato escluso all’ultimo dal Pdl e ha trovato posto nell’Udc. Alla fine ha raccolto parecchi voti, tutti dati alla persona. E’ un esempio per i partiti?
Sono partito in largo anticipo rispetto agli altri e l’80% della mia campagna è stato fatto senza simboli e partiti alle spalle… ho venduto il prodotto Tiziano Motti come candidato al di là delle ideologie degli schieramenti. E’ vero che dopo un ok verbale del Pdl sono stato disarcionato e sono finito all’undicesimo posto nelle liste dell’Udc come ripiego, del resto ero uno sconosciuto. Ma la mia campagna vecchio stile, rivolta soprattutto ai giovani e fatta nei luoghi dei giovani, è piaciuta e mi ha portato un riconoscimento di preferenze personali che mi ha permesso di fare, penso piuttosto bene, il mio lavoro all’Europarlamento. Detto questo, le preferenze hanno i loro pro e i loro contro: è vero che il candidato scelto dal partito non ha un rapporto diretto con la comunità, ma in lista bisogna finirci e anche io, da outsider, ho rischiato di restare fuori… bisogna comunque passare dai filtri decisionali dei vertici di partito. E aggiungo anche che è vero che c’è una maggiore propensione al voto di scambio quando ci sono in ballo le preferenze.
Si candiderà nuovamente?
No, volevo dare un contributo e penso di averlo fatto con onore, adesso considero conclusa felicemente questa esperienza e non penso che stando altri 5 anni qui potrei dare più di quello che ho dato. E poi ho delle aziende in Italia che come tutte soffrono la crisi e penso che sia giusto stare lì per assicurare stabilità a tutti i miei dipendenti e alle loro famiglie.
Lei è molto attivo nella difesa dei diritti dei minori e delle donne e ha anche dato vita ad una fondazione. Cosa ne pensa degli emendamenti alla legge elettorale sulla parità di genere bocciati alla Camera?
In linea di massima mi spiace che l’uguaglianza di genere nella politica debba essere sancita attraverso una legge o un decreto: significa ribadire che esiste una diversità e questo è inconcepibile. Nelle mie aziende le donne sono l’80% del personale perché ritengo che in molti settori la donna riesca ad esprimere un potenziale estremamente più alto di quello dell’uomo. Nel caso della legge elettorale molti uomini hanno deciso a favore di liste bloccate senza alternanza così da garantirsi un certo numero di posti. La vera vergogna è che il voto sia stato segreto, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità.
Gong
12/03/2014 alle 15:49
Preferisco i Led Zeppelin.
Sinceramente mi astengo anche dalla lettura dell’articolo (basta la copertina per passare a tutt’altro)…
Fausto
27/05/2014 alle 23:14
Preferisco il cantante che si e’ iscritto ieri alla scuola di canto !