La ditta del cugino di Delrio e la moglie socia-funzionaria: “Sconcertati dalle carte dell’appalto”

di Cristian Immovillli e Matteo Olivieri, consiglieri comunali

26/3/2014 – “Con una certa sorpresa leggiamo la risposta della Giunta sull’appalto del 2009. Ci sembra un insieme di relata refero che non vogliono entrare nel merito della questione politica: cosa ha impedito all’Amministrazione di vedere che c’era una partecipazione societaria problematica?

La documentazione relativa alla procedura negoziata ci giunge in soccorso.

Dagli atti emerge che il 14 aprile 2009 l’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia invia all’Ufficio Appalti l’elenco delle ditte a cui spedire l’invito, assieme al computo estimativo su cui i partecipanti avrebbero espresso le loro offerte. La destinataria della missiva è la dott.ssa Montanari in quanto funzionaria dell’Uoc Appalti, socia nella Del Rio SAS, moglie di Delrio Paolo, cugino dell’allora sindaco Delrio. L’invito viene faxato alle ditte un mese dopo, il 16 maggio 2009. Con un mese di anticipo la documentazione è alla visione di un socio di una ditta che sta per essere invitata, e questa è una prima questione politica di grande rilevanza.

La scadenza delle offerte in busta chiusa è fissata al 3 giugno, ma nel frattempo la burocrazia semplifica le procedure. Nonostante il “Protocollo d’intesa contro il lavoro nero ed irregolare e l’evasione contributiva negli appalti di opere e lavori pubblici”, siglato in data 23 ottobre 2006, preveda l’obbligo di effettuare un sopralluogo laddove si dovranno eseguire i lavori per tutti gli appalti sopra i 150.000 euro, una lettera della Responsabile Unica del procedimento dell’Istituzione delle Scuole e Nidi d’infanzia esonera i partecipanti dall’obbligo stesso, nonostante l’importo sia di 152.000 euro. Partecipano 4 delle 20 ditte invitate e le buste vengono aperte il 5 giugno del 2009. La composizione della Commissione di gara parla chiaro: non ci sono membri che abbiano interessi in gioco.

Dopo l’aggiudicazione provvisoria, basata sull’offerta più bassa e quindi attribuita alla Del Rio SAS, prima dell’aggiudicazione definitiva bisogna richiedere tutta una serie di documenti agli organi competenti. E qui sorgono molti dubbi su quanto è successo, forse per una svista, ma senz’altro a destar grande imbarazzo. Nell’invio alla Procura della Repubblica della richiesta dei certificati del casellario giudiziario della ditta aggiudicatrice in prima istanza, si chiedono i documenti per 2 persone in elenco, cioè i soci della Del Rio SAS: Del Rio Paolo e la dottt.ssa Montanari. Con grande stupore abbiamo scoperto che l’elenco contiene invece un solo nome, quello di Del Rio Paolo. Come mai non è presente in elenco la funzionaria dell’UOC appalti? Il dubbio che insinua questa mancanza, forse una svista o forse altro, è che qualcuno abbia ritenuto di avere già gli elementi conoscitivi a disposizione.

Ciò che rimane è l’amaro in bocca per una vicenda su cui di certo non ci si può nascondere dietro regolamenti interni al Comune. Crediamo che la Giunta debba approfondire la risposta superficiale alla luce degli elementi che stiamo portando. Nell’accedere alla pratica abbiamo notato che c’erano ancora troppi grumi di cera lacca che si erano seccati, quasi che quel faldone fosse rimasto intonso in questi anni. Se un’indagine interna c’è, che si leggano bene le carte”.
Cristian Immovilli, Consigliere comunale Nuovo Centro Destra

Matteo Olivieri, Lista Civica Reggio 5 Stelle

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