Appalto, il caso della moglie del cugino di Delrio: in Comune “non ne sapevano niente”

25/3/2014 – E chi ne sapeva niente? La dirigente del comune di Reggio Enrica Montanari, moglie di Paolo Delrio (cugino dell’ex sindaco e oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) la cui impresa edile vinse nel 2009 l’appalto per la ristrutturazione della scuola Allende, non aveva comunicato all’amministrazione di essere anche socia dell’impresa del marito.

Lo ha scritto l’assessore Giovanni Catellani nella risposta all’interrogazione presentata dal consigliere Cristian Immovilli (transitato dal Pdl a Ncd) all’indomani dell’articolo con cui Marco Lillo sul Fatto Quotidiano ha rivelato la storia dell’appalto alla ditta del cugino dell’ex sindaco. Imbarazzante al punto da spingere la Giunta ad aprire una inchiesta interna: la Montanari è funzionaria dell’ufficio appalti e contratti del Comune, ed è al tempo stesso socia accomandante della ditta vincitrice.

Ha scritto Catellani: «Non esiste agli atti alcuna comunicazione in merito alla partecipazione della Dottoressa Montanari alla Del Rio e figlio di Delrio Paolo sas».

Tuttavia, secondo il regolamento del personale, non sono soggette a obbligo di autorizzazioni le partecipazioni a società di capitali e a società in accomandita semplice in qualità di socio accomandante (che partecipa agli utili ma non alla gestione, né può compiere atti amministrativi). D’altra parte è altrettanto vero che un conto è l’obbligo di autorizzazione, un altro è l’obbligo di comunicazione.

Ma è possibile che in Comune proprio nessuno fosse a conoscenza della posizione della dottoressa Montanari, e soprattutto della delicata situazione generata dalla partecipazione di una funzionaria dell’ufficio appalti alla società in accomandita del marito (cugino dell’allora sindaco Delrio) che aveva vinto l’appalto comunale della scuola Allende?

L’assessore Catellani, nella risposta, ha assicurato che la dottoressa Montanari non partecipò ad alcuna fase della procedura. Ma il problema politico e di opportunità resta tutto intero: inutile nascondersi dietro un dito. Secondo un’opinione diffusa, l’ex assessore Corradini è stato fatto fuori dalla Giunta proprio per aver parlato di assunzioni di parenti in Comune.

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