Un lettore contro i writers: “Graffiti, non se ne può più di vedere gli sgorbi orrendi dei bombolisti made in Reggio”
23/3/2014 – “Reggio deturpata, forse per sempre. Questo il risultato di vent’anni di graffitismo selvaggio sempre più forsennato.
Davvero non se ne può più degli imbrattatori con bombolette spray: questi sedicenti writers continuano impudenti e senza freni a ricoprire con volgarissime firme o graffiti muri, segnali stradali, edicole, saracinesche, cassonetti, insegne di negozi, barriere antirumore, ecc. Occorre fare un semplice ragionamento: come possiamo definire un tizio che nottetempo si aggira per le città e pensa di lasciare una traccia della sua vita ricoprendo edifici pubblici e privati di sgorbi orrendi a vedersi?
Numerose città d’arte italiane da decenni sono ridotte in stato pietoso grazie alle loro performances; basta recarsi a Bologna, Firenze, Roma (nord o sud uguali sono) e passeggiare in qualsiasi via per constatare ovunque brutture grafiche che rovinano a volte in modo irreparabile l’aspetto esterno anche di chiese, monumenti, teatri.
Reggio non contiene tesori d’arte famosi nel mondo, i bombolisti nostrani prendono di mira edifici anonimi in centro storico e nei quartieri periferici: tutto va bene per lasciare una traccia della loro stupidità.
In tutti questi anni si sono ripuliti muri a spese di proprietari privati o della comunità: gli autori di questi reati non pagano mai”.
Un cittadino esasperato dal degrado urbano
“P.S.: resto convinto che il problema non è stato mai seriamente affrontato dall’Autorità Pubblica. Con telecamere e videosorveglianza in una città di medie dimensioni come Reggio i responsabili potrebbero essere facilmente còlti in flagrante e obbligati a rifondere i danni a loro spese”.
giovanna
04/04/2014 alle 00:11
Io cittadina sono schifata dal continuo imbrattamento messo in atto da persone che che nulla hanno a che vedere con l’ arte né con il rispetto del diritto altrui a vivere in luoghi decorosi .
Sono orribili scarabocchi fatti unicamente allo scopo di rendere brutto e sporco ache cio’ che è nuovo o pulito …
È gente che se la prende con il mondo esterno nel quale affoga le sue frustrazioni.
Eppure conosco moltissime persone di tutte le età anche giovanissimi che invece di prendersela con gli altri spendono il loro tempo libero peraiutare il prossimo in difficoltà. …
La strategia di valorizzare e porre sul piano artistico questa mancanza di rispetto mi indigna .
Giorgio Cassinadri
05/04/2014 alle 11:09
Da anni denuncio questa assurda e criminogena attività praticata a volte con la compiacenza delle amministrazioni pubbliche.
Salvo i rari casi in cui sotto la spinta emozionale della pubblica esasperazione le autorità si sono mosse.
Ovvio che poi si susseguono a tali attività di repressione le proteste degli anonimi e ottusi graffitari che in nome di una non bene definita libertà di espressione artistica (stra-sob), di solito sostengono che si tratta di un loro diritto.
Inutile sarebbe commentare un’idiozia simile. Altre volte si è addirittura assistito a graffiti su commissione come il caso del sottopasso alla stazione o altrove, Milano e altre metropoli, ove l’amministrazione ha pure pagato per “decorare” parti di città.
Ora il punto è questo, se si ammette che si possa dipingere, ovvero imbrattare, qualsiasi edificio, non si capisce perché il colonnato di San Pietro o la fontana di Trevi non possano accogliere decorazioni fantasiose a suon di spray.
Ma senza arrivare a tanto chiediamoci quale danno viene perpetrato all’immagine pubblica, chiediamoci perché il cittadino comune deve subire l’obbrobrio visivo di infilzate di scritte multicolore vomitate a casaccio nei sottopassi, nelle stecche meno controllate delle parti di città o addirittura nelle stazioni, dove peraltro c’è, almeno in teoria, anche vigilanza armata, per non parlare dei vagoni i cui finestrini sono letteralmente resi inservibili, ma potremmo continuare a non finire, ebbene l’armonia dei colori nei caseggiati è sottoposti a tutela nei vari centri storici secondo le note leggi urbanistiche degli ultimi 3 decenni e prevedono giustamente una regolamentazione cromatica secondo canoni estetici afferenti alle dinamiche culturali e storiche consolidate dalle tradizioni. Purtroppo seguendo questo ragionamento potremmo ipotizzare che in un remoto futuro le città dovranno essere decorate secondo appunto la prassi dei graffitari ovvero stupide congerie coloristiche prive di senso.
Da tempo su alcune testate giornalistiche si fa addirittura agiografia dei graffitari nostrani definendoli “personaggi interessanti” e parla l’assessore ai progetti speciali.
C’è poi da dire che importante per i cosiddetti artisti della mi….a che è per loro essenziale marcare il territorio tramite sigle ed icone varie, sempre nel totale disinteresse del diritto altrui di godere di un ambiente urbano armonioso, ciò serve a dimostrare agli altri writer le loro prodezze, una sorta di upgrade della loro fama all’interno della loro tribù… Lo fanno di nascosto e a spese altrui.
Chi si fosse azzardato come il sottoscritto a denunciare lo squallore dell’area attorno ad AQ16, avrà sicuramente ricevuto indifferenza come risposta se non come nel mio caso, infastidita indisponibilità a ricevere la protesta…
La Gio
06/04/2014 alle 11:17
Caro Giorgio,
tutto condivisibile ciò che scrivi e sostieni.
Tuttavia esiste anche l’arte (discutibile e ovviamente più o meno condivisibile) degli Writers. Il primo che mi viene alla mente è Keith Haring.
A Milano -per esempio- esiste uno spazio adeguato per esprimerla che consente a questi artisti di ‘dipingere’ 200 metri, che si trova al Museo della Scienza.
https://www.youtube.com/watch?v=A0yRmc782wl
‘Marchiare’ come animali i muri o altro è tutt’altro.
Comunque sia sensibilmente penso che parecchi siano disturbati come te da quegli sgorbi, che invece rimandano immediatamente alle deiezioni e a null’altro.
http://www.ilquintuplo.it/i-graffiti-degli-writers-quando-larte-divorzia-dallarchitettura/
La Giunta dovrebbe costruire spazi adeguati in zone industriali oppure, ancor meglio, a casa LORO.
care cose
La Gio
06/04/2014 alle 11:22
scusate, il primo link non carica, se interessa basta ricercarlo su google digitando : Museo della Scienza writers
Giorgio Cassinadri
07/04/2014 alle 04:46
Moderatori.
Se non vi vanno i commenti esattamente così come li scrivo e ne tagliate pezzi essenziali, togliete l’intero commento.
Se vi piacciono i graffitari e non vi va che vadano insultati e’ scelta vostra, come e’ scelta mia fare il contrario, e posso argomentare ampiamente e a chiunque qualora mi venisse richiesto
Al mio commento c’è la firma per esteso, chi avesse avuto qualcosa da ridire e si fosse ritenuto offeso perché li ho definiti infami, libero di replicarmi, naturalmente apponendo poi la sua firma.
Pubblicate articoli con foto pornografiche e poi censurate sacrosante lamentele?
Che fate non pubblicate questa replica?