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“Calce e martello anche nell’era Delrio”

di Francesco Fantuzzi*

27/3/2014 – Per anni ci siamo sentiti ripetere come un mantra che il sacco edilizio e l’aumento drammatico di consumo di suolo della città sono avvenuti durante l’amministrazione Spaggiari, mentre quella Delrio è stata virtuosa.
In realtà i dati mostrano una realtà ben diversa, ed è ora di svelarla.
Dal 2003 al 2008 (sostanzialmente la prima Giunta Delrio) la superficie urbanizzata nella provincia di Reggio Emilia è quasi raddoppiata, passando da 15.000 a 27.000 ettari: in sostanza, in 5 anni è stata consumata terra agricola corrispondente ai comuni di Scandiano e Guastalla, mentre non disponiamo di cifre per gli anni successivi.
Il Comune capoluogo, che non ha ancora fornito i dati che lo riguardano (chissà perchè), si estende per una superficie di oltre un decimo di quella della Provincia, che per buona parte comprende anche territorio collinare e montano: è dunque pressochè certo che il sacco edilizio di quel quinquennio lo abbia riguardato, eccome.
Ancora una volta, la città delle persone ha svelato il suo vero volto: una città delle bugie e del cemento.
Un’altra Reggio-Rifondazione Comunista hanno posto al primo punto del loro programma lo stop senza se e senza ma al consumo di suolo ed il rilancio di un’agricoltura biologica e di qualità anche nel nostro Comune.
Basta calce e martello a Reggio Emilia, basta caccia agli oneri di urbanizzazione.

*Candidato Sindaco

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Una risposta a 1

  1. quale città? Rispondi

    27/03/2014 alle 10:16

    …ma non é stata forse interamente ‘colonizzata’ (per così dire) dai “bronzoni”di Riace ??
    Consultare un dialettologo per il significato esatto del termine dialettale : BRONZONE.
    😀 ( anche se c’è molto poco da ridere).

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