4/3/2014 – Come prevedibile, non era antrace la polverina recapitata ieri in una busta all’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia.
Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL e l’ARPA hanno comunicato che gli accertamenti effettuati dal laboratorio ARPA di Bologna, hanno dato esito negativo per la ricerca di antrace. Il personale dell’Agenzia delle Entrate è stato quindi avvisato di sospendere la profilassi antibiotica prescritta dall’infettivologo.
La busta era diretta a un impiegato che, quando l’ha aperta, ha chiamato subito i Carabinieri che a loro volta hanno allertato i Vigili del fuoco. Era poco prima di mezzogiorno.
Pur essendo molto improbabile che qualcuno riesca a procurarsi un concentrato di spore di antrace e a maneggiarlo, infilarlo in una bustina per poi avvertire con una scritta sulla stessa per mettere in guardia sul suo presunto temibile contenuto, si è deciso di agire seguendo tutte le cautele necessarie.
I Vigili del fuoco, attrezzati anche per maneggiare prodotti da guerra chimica e batteriologica (come sarebbe in questo caso) hanno effettuato i primi controlli, poi la bustina prelevata con tutte le cautele è stata inviata alla Scientifica di Bologna. I carabinieri di Reggio hanno avviato un’inchiesta: ricerca di eventuali tracce di Dna sulla busta, esame merceologico sulla stessa, ricostruzione del suo percorso postale e perizia calligrafica sull’indirizzo e sulla scritta “Antrace”.
L’ipotesi più probabile è che il gesto allarmistico sia opera di qualcuno arrabbiato, per un qualche motivo, con il fisco. In via del tutto cautelare, le quattro persone dell’ufficio dove la busta è stata aperta sono andate al Santa Maria Nuova per essere visitati da uno specialista.