18/3/2014 – Niente solidarietà con i giornalisti. Ieri il Pd in consiglio comunale ha bloccato la discussione di un documento “in solidarietà con tutta la libera stampa” presentato dal gruppo di Progetto Reggio, dopo il ritiro da parte della Giunta della causa intentata a suo tempo dal sindaco Delrio per gli articoli apparsi sul Giornale di Reggio a proposito della vendita dell’area ex casello A1 (gara con unico concorrente) a Immobiliare Nord Est, di cui all’epoca il candidato sindaco Luca Vecchi del Pd era presidente del collegio dei sindaci. Delrio aveva chiesto a nome del Comune un risarcimento di ben un milione di euro, provocando non pochi problemi cardiaci almeno all’estensore degli articoli incriminati.
Il consiglio ha infatti respinto a maggioranza l’ammissibilità del documento presentato da Progetto Reggio, senza neppure discuterne l’opportunità. Evidentemente il dibattito sarebbe stato troppo imbarazzante per il candidato sindaco del centro-sinistra (capogruppo del Pd). E va da sè scomoda per il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio.
Vedremo ora chi avrà il coraggio di mettersi in prima fila al prossimo dibattito sulla libertà di stampa, la difesa del giornalismo d’inchiesta (specialmente quando c’è di mezzo il bieco Berlusconi) e la difesa dell’articolo 21 della Costituzione.
In questo Paese non tira una brutta aria per la libertà d’informazione: lo testimoniano le pesanti modifiche al codice deontologico introdotte motu proprio dal garante della Privacy. E anche Reggio nel suo piccolo si adegua e a quanto pare con sollecitudine: proprio ieri in consiglio comunale il fotografo mandato da un quotidiano ha dovuto attendere l’autorizzazione della Presidenza prima di poter procedere con i suoi scatti. E il bello è che le sedute consiliari vengono trasmesse in streaming su internet…
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Ecco di seguito il documento diffuso da Progetto Reggio
AREA CASELLO A1, IL COMUNE BATTE IN RITIRATA SU CAUSA CONTRO GIORNALISTI.
«L’area dell’ex casello autostradale venne acquisita dal Comune nel gennaio 2008.
La porzione di quell’area posta a sud dell’autostrada, già oggetto di ripristino nel 2007 da Tav-Cepav, venne posta in cessione con il bilancio preventivo 2008 per un valore presunto di 6.430.000 euro (127 euro/mq).
L’esito della gara, ad aprile 2009, vide l’assegnazione dell’area all’unico partecipante, vale a dire Immobiliare Nordest spa (di Coop Consumatori Nordest) ad un valore di 6.630.000 euro.
La questione strana e politicamente scandalosa fu che il Comune non si accorse o non volle tenere in considerazione che nell’ottobre 2008 la società Il Ponte srl (sempre di Immobiliare Nordest) acquistò l’area confinante ad un valore di 199 euro/mq (il 57% in più della base d’asta).
Il fatto politico ancora più controverso fu che il capogruppo del PD che approvò il bilancio 2008 (oggi candidato a Sindaco), era contemporaneamente anche il Presidente del collegio sindacale di Immobiliare Nordest.
Della questione si occupò diffusamente la stampa locale tanto che la Giunta municipale decise di citare in giudizio alcuni giornalisti che si occuparono della vicenda, chiedendo un risarcimento di 1.000.000 di euro per la presunta diffamazione subita.
Tale vicenda si è conclusa giovedì scorso con il Comune che è battuto in ritirata abbandonando la causa!
Il motivo è presto detto: rispondendo ad una mia interrogazione gli Assessori Ferrari e Spadoni ammisero che il valore posto a base d’asta non era quello di mercato, poiché secondo loro era l’asta che suscitando la concorrenza avrebbe stimolato la partecipazione degli operatori i cui rilanci avrebbero fatto raggiungere solo alla fine il reale valore di mercato: concorrenza che non vi fu in quanto partecipò solo Immobiliare Nordest (la cui offerta per altro non venne nemmeno protocollata in entrata dal Comune).
Lunedì presenteremo un atto di solidarietà ai giornalisti ingiustamente coinvolti in questa truce vicenda politica che al centro pone la questione dei troppi conflitti d’interesse che caratterizzano il PD.
Giacomo Giovannini»