24/2/2014 – Il “triangolo del degrado” è stato al centro nel fine settimana di un’ondata di controlli pianificata dal comando provinciale dei Carabinieri di Reggio. Parliamo della zona compresa tra via Turri, via Sani e via Paradisi, dove dilagano spaccio, prostituzione (in particolare di giovani cinesi sfruttate dai loro compatrioti), vandalismi e dove stazionano in pianta stabile sbandati di ogni genere. Sono stati impiegati militari in abiti borghesi oltre alle autopattuglie: nel complesso sono state controllate un centinaio di persone.
E’ stato arrestato un pusher tunisino, Salem Ben Haj Meftha di 39 anni, sorpreso a vendere nei pressi di piazzale Marconi tre grammi di marijuana ad un giovane reggiano di 20 anni. All’uomo, senza fissa dimora, i Carabinieri hanno sequestrato anche un’altra dose di marijuana (di cui aveva cercato di disfarsi), il cellulare utilizzato per i contatti con i clienti e alcune decine di euro provento dello spaccio.
Altri due tunisini di 20 anni, risultati clandestini, sono stati individuati in via Paradisi e avviati all’espulsione dal Paese.
Identificate anche alcune giovani cinesi che passeggiavano in strada. I carabinieri ritengono che volessero adescare i clienti per condurli negli appartamenti-bordello della zona.
Due ragazzi reggiani che avevano ciascuno un grammo e mezzo di marijuana per uso personale, sono stati segnalati alla Prefettura come assuntori. Infine uno straniero dell’est Europa, di 30 anni, è stato portato in caserma: è stato fermato in Via Vecchi dove a causa dell’uso smodato di alcol creava disturbo ai residenti. Al vaglio dei carabinieri anche la posizione di alcuni appartamenti di Via Turri dove nel corso dei controlli sono stati individuati alcuni stranieri che non sono stati in grado di fornire i contratti d’affitto. Su questi immobili sono in corso le dovute verifiche per accertare eventuali irregolarità negli affitti.
I controlli nell’area, assicura in Comando carabinieri, proseguiranno in maniera costante anche nei prossimi mesi per cercare di recidere il cordone ombelicale che lega la criminalità e a questa zona del capoluogo reggiano.