[[ Rubano da Media World e mandano in tilt l’antitaccheggio con borsa schermata. Arrestati ragazza e quindicenne

13/2/2014 – Con una borsa schermata per eludere l’antitaccheggio e un doppio fondo dove nascondere la refurtiva sono entrati al MediaWorld di Reggio Emilia per fare razzia di macchine fotografiche.

All’uscita però, una 20enne e il fratello quindicenne abitanti a Reggio Emilia, sono stati fermati da un addetto dell’ipermercato insospettitosi per il led luminoso attivatosi in assenza di allarme.

I due, vistisi scoperti, allo scopo di assicurarsi la fuga hanno minacciato l’addetto che ha chiamato i Carabinieri della Stazione di Reggio Santa Croce, che hanno arrestato i due con l’accusa di rapina. La ragazza è stata ristretta a disposizione della Procura reggiana mentre il fratello minorenne è stato accompagnato presso il centro di prima accoglienza bolognese a disposizione della Procura del Tribunale dei Minorenni.

L’origine dei fatti ieri pomeriggio quando i Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Santa Croce intervenivano presso ai Petali  dove era stato segnalato un furto all’interno dello store Media World. Giunti sul posto i Carabinieri fermavano i due i quali, al momento di uscire dal negozio, dove si erano intrattenuti una ventina di minuti, venivano fermati in quanto l’antitaccheggio entrava in funzione limitatamente alla parte luminosa e stranamente non per quanto attiene quella sonora.

Ciò insospettiva l’addetto perchè tale  l’anomalia si verifica quando particolari apparecchiature creano interferenze con il sistema antitaccheggio. Invitati a fermarsi i due ragazzi continuavano imperterriti a camminare verso l’uscita minacciando l’addetto con frasi del tipo ”lasciaci andare o te la facciamo pagare” e ”non finisce qua te la facciamo pagare”. Ma non l’hanno fatta franca. Nella borsa di stoffa a tracolla era stato ricavato un doppio fondo dove i due avevano nascosto una macchina fotografica rubata nel negozio.

La borsa risultava schermata da tanti strati di alluminio sovrapposti tenuti fermi tra loro da nastro adesivo in modo da eludere l’antitacchegio. Sorella e fratello venivano condotti in caserma dove alla luce della flagranza di reato venivano arrestati con l’accusa di rapina. La macchina fotografica veniva restituita al negozio.

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