15/2/2014 – Primo via libera alla fusione tra Unieco e Coopsette i due giganti delle costruzioni, grandi malati del sistema Legacoop, che hanno deciso di unirsi entro l’estate nella nuova “Unisette”.
Il piano di massima è stato illustrato ieri al Kaleidos di Poviglio ai soci lavoratori Coopsette, e questa mattina viene sottoposto ai soci di Unieco.
«L’anno scorso abbiamo affrontato un concordato diventato poi ristrutturazione del debito in bonis – ha detto il presidente di Coopsette Fabrizio Davoli – ora serve un cambio di passo».
Ora i soci attendono una valutazione dei costi della fusione attraverso uno studio di fattibilità. Ma la decisione politica per una fusione in tempi accelerati, è già stata presa.
Si sa che la fusione sarà all’insegna dallo spacchettamento di numerose attività, da collocare in società di capitale esterne alla nuova cooperativa, da vendere (come Unieco Ambiente) e da affidare in autogestione ai lavoratori attraverso cooperative di nuova costituzione, oppure con partnership estere: potrebbe essere il caso della Methis (arredi per ufficio, in capo a Coopsette) che potrebbe essere acquisita al 50% da un investitore del Qatar.
«I nostri patrimoni usciranno molto diminuiti dal biennio orribile 2012-2013, ha avvertito Davoli, ma da quest’anno ricominceremo a generare margini di utile e liquidità».
Unieco e Coopsette metteranno insieme un portafoglio lavori di 2,3 miliardi, ma la stagnazione dei grandi appalti nel mercato italiano potrebbe costringere a intraprendere di corsa la strada delle commesse all’estero: la famosa “internazionalizzazione” di cui si parla da molto tempo, ma con scarso costrutto. E’ proprio la mancata internazionalizzazione, secondo alcuni, una delle ragioni che hanno portato le due grandi coop al dissesto. Ora bisogna risalire la china.
(p.l.g)