Poiatica, le radiazioni, i silenzi e le manfrine. Ci sarà almeno una giustizia divina?

di Maria Petronio

13/2/2014 – “Dunque si aprono scenari nuovi a Poiatica, e per nulla rassicuranti. E’ chiaro che se  in discarica il contatore geiger rileva più radiazioni che nel fondo naturale del terreno osservato fuori dall’impianto, Iren non può continuare a farci credere che vi siano stati conferiti solo rifiuti urbani e rifiuti speciali, ma anche quelli pericolosi.

La radioattività percepita stando in discarica è infatti solo la parte che affiora da una sorgente molto più potente, evidentemente seppellita in profondità e schermata da diversi strati di rifiuti. Il sottosuolo, sul fondo della discarica, in passato è stato scandagliato da diversi geologi, e ampiamente descritto come costituito da strati di suoli argillosi, più o meno compattati, o mescolati a sabbie. Non v’è traccia di rocce granitiche, e neppure l’ombra di minerali radioattivi come uranio, cobalto o torio. Che l’argilla sprigioni un fondo naturale di radioattività è un dato di fatto, ma allora, visto che l’argilla è anche nel suolo attorno alla discarica, come mai persistono  evidenti differenze tra l’interno e l’esterno dell’impianto?

Sarebbe doveroso che Iren mostrasse l’elenco di tutte le ditte che hanno avuto in appalto il conferimento dei rifiuti in discarica, e se non questa, che lo facesse l’assessore Tutino, che alla Provincia ha certamente modo di averne copia. Sarebbe utile chiedersi che ruolo ha avuto Arpa fino ad oggi, considerato che  questa ci ha garantito una  identificazione dei rifiuti in realtà inconsistente.

Sarebbe utile chiedersi intanto come mai la Provincia non ha ancora risposto seriamente alle interrogazioni fatte su tutta la marea di incongruenze emerse sui criteri gestionali della discarica.  E quando dalla Provincia non rispondono, o rispondono in modo evasivo, che si fa? Si fanno i girotondi in piazza, mentre il sindaco di Carpineti, ammutolito, si barrica in municipio? E che fa la Procura?

Non mi si venga a dire che non si risponde a tono ad una interrogazione solo perché la porta avanti il PdL tramite l’avv. Pagliani! A chi avremmo dovuto chiedere di fare queste interrogazioni? Agli amici di Iren? A chi vince gli appalti di Iren? Della serie ce la suoniamo e cantiamo in famiglia, che tanto finisce a tarallucci e vino?

C’è forse qualcuno nel Pd capace di mettersi per traverso alle speculazioni di partito? Ahhh, che orrore! Chi sarà colui, che troverà il coraggio di remare contro vento? Volessero mai dichiarare spudoratamente da che parte stanno! Ce l’hanno davvero una coscienza distinguente, o sono tutti emotivamente daltonici?

Ci vuole coraggio. Ci si strina non poco. Dal partito i franchi tiratori sono pronti con arco e frecce per far fuori chi non tiene bordone agli affari della casta.

Allora tutti zitti. Tutti “coesi”, tutti “solidali”, tutti zitti: tutti omertosi. Bravi!

Qui si tratta di partito, di politica, non di Iren in sé. Mi pare ovvio! E Per il partito la verità può anche andare a farsi friggere!

Che senso altrimenti avrebbe difendere le ragioni di Iren a spada tratta, se questa non rappresentasse la quintessenza delle speculazioni di una precisa parte politica?

Così eccoli tutti pronti a menar il can per l’aia per un anno intero, dicendo che non ci sarebbero stati ampliamenti in discarica, promettendo una chiusura ormai imminente, massimo un anno e non di più, e poi chiamare qualcun altro, che sul locale non deve metterci la faccia, a far cadere la mannaia: l’impianto si amplierà, – ma che dico?- , si decuplicherà!

Per un anno ci hanno continuato a dire che tutto andava bene, che tutto era sotto controllo, che si trattava solo di avere fiducia in Irene, la bella Irene, ma era tutto previsto.

La manfrina del sindaco, il balletto di Tutino, il silenzio desolante della Procura, i combini tra Iren e Unieco attorno alla discarica… Tutta una commedia.

Lo stato che c’è solo quand’è ora di pagare le tasse e di mandarti a votare, come un bue al macello. Lo stato che c’è solo per sventolarti le bandiere rosse di una Resistenza di cui non se ne vede più traccia. Lo stato che che c’è solo per seppellire veleno dappertutto a norma di legge.

L’incestuosa dinasty degli uomini di un solo partito, a decidere sul futuro del territorio, sul futuro della gente, sul futuro della salute e sopravvivenza di ognuno di noi. E POI SU TUTTO QUESTO: il silenzio degli innocenti.

Quelli che pagano il conto. Quelli che gli scoppiano le viscere per il cancro che avanza. Quelli che stanno già sottoterra. Quelli di cui solo il prete ne riesce a far la conta, perché i medici no, non te la direbbero mai, la verità. Ce ne sarebbe abbastanza da scaravoltare il mondo, da sperare che la terra tutto questo male se lo inghiotta tutto…. Ci sarà una giustizia divina, almeno quella?”.

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Una risposta a 1

  1. Asteroide 423 Rispondi

    14/02/2014 alle 13:28

    Grande Maria!
    Chiami Tutino e si sente …tuu-tuu-tuu-tuu-…tuuu…le lineee sono momentaneamente occupate…tuu…tuuu….
    🙁

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