Park Vittoria, bombette presunte e bombe vere

21/2/2014 – “Nell’attesa che si faccia luce sulla “bombetta” dell’altro giorno, Reggio Città Aperta intende ricordare due “bombe” ben più importanti riguardanti il Park Vittoria, che esploderanno presto ferendo la collettività intera.

La prima è relativa alla costituzione della compagine sociale della Reggio parcheggi, una storia davvero inconsueta.
Nel 2005 pervengono al Comune due proposte da due associazioni temporanee di impresa (ATI) differenti: Irces95 INGG – Apcoa – Final e CCC – Italcantieri – CFC. L’anno successivo la proposta della prima ATI viene bocciata per insussistenza dell’interesse pubblico, dichiarato invece per la seconda. Ma Apcoa e Final, uscite dalla porta, rientrano dalla finestra nel gennaio 2012, dopo una serie singolare di eventi, quando la giunta approva il progetto definitivo presentato dall’ATI CCC – CCM – Apcoa – Final. Perchè Apcoa e Final, sulla cui storia e pratiche presto torneremo, sono così importanti per la nostra amministrazione?

La seconda riguarda un tema tanto caro alla nostra Giunta, l’assenza di costi per la collettività. Questa è una frottola colossale: la convenzione assicura al concessionario, oltre già all’uso della Zucchi, il completo equilibrio economico finanziario derivante dalla vendita dei box auto; ciò significa che il concessionario, nel caso in cui i ricavi non siano sufficienti a coprire i costi sostenuti, potrà concordare con il Comune una revisione delle tariffe orarie della sosta a rotazione, dei prezzi di cessione dei box, della durata della concessione o “altra misura compensativa adeguata”, ad esempio ottenere in concessione “aree di sosta di superficie da sottoporre a tariffa”, cioè attualmente non a pagamento.

Pertanto, se il costo dell’opera è stimato in almeno 15 milioni di euro (probabilmente saranno maggiori) e se la vendita di tutti i 247 box a 35
mila euro (ipotesi ottimistica) potrà fruttare al massimo 8,6 milioni, da dove arriveranno i restanti 6,4 milioni?
Ecco dunque le “bombe”, queste vere. Tutto il doveroso rispetto per le  indagini, ma occorre occuparci anche di queste”.

Francesco FantuzziReggio Città Aperta

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