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“Mentalità mafiosa a Correggio”. Intimidazioni a Laura Agrò

di Laura Agrò

24/2/2014 – “Più pericolosa della stessa mafia la cultura mafiosa, subdola epidemia! Quando ti accorgi di esserne stato infettato ti rimangono solo due possibilità: soccombere o impegnarsi in una massiccia dose di autocritica e rispetto per il prossimo.

Già, perché la mafia altro non è che “prepotenza sanguinaria”: imporre con la violenza i propri interessi e la propria visione del mondo ai più deboli e agli indifesi (siano costoro gli “abbandonati dallo Stato” come nel meridione, siano i lavoratori sopraffatti dagli interessi capitalistici qui nel nord d’Italia). Il suo contrario, l’antidoto quindi è il dialogo tra le parti, il rispetto delle diverse idee e scelte di vita: questo è categoricamente rigettato a Correggio.

La sottoscritta che circa due anni fa era stata multata dalla giunta e
dal Sindaco per aver osato far uso del diritto costituzionale di
espressione esponendo delle bandiere alle proprie finestre, subisce
oggi un grave atto intimidatorio: un invito recapitato a vernice sulla
bacheca del partito in cui milita (Rifondazione Comunista), presso il
centro commerciale Espansione sud di fronte al vigilatissimo circolo
PD, con esortazione a ritornare al proprio paese d’origine.

A tutti coloro che negli ultimi mesi sono rimasti folgorati dalla mancanza
assoluta di trasparenza e totale indisponibilità al confronto che
hanno mostrato gli amministratori nel caso Encor o Convitto, voglio
sottolineare i sintomi di allora e le ricadute sulla popolazione di
oggi, come la prepotenza politica (che ben si esprime anche a più alti
livelli nella futura legge elettorale) si rifletta sulla popolazione
attraverso le minacce. Le bandiere come le idee non si lasciano
intimidire da codardi esecutori e tornano a volare mentre i correggesi
dovrebbero fermarsi a riflettere sull’ipotesi che, se chi semina vento
raccoglie tempesta, chi sparge i semi della prepotenza si prepari a
subire asservimento mafioso”.

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