[[ Lapam incontra i sindaci: «Basta tartassarci, riducete l’Imu». Appello al comune di Reggio

26/2/2014 - La manifestazione delle piccole e medie imprese che ha visto arrivare a Roma ben 60.000 imprenditori da tutto il Paese (e che anche a Reggio Emilia ha avuto vasta eco, a causa della massiccia presenza di aziende reggiane) ha messo in evidenza il tema della pressione fiscale per le aziende, che ormai da tempo non è più sostenibile. Un corollario di imposte, tasse, tariffe che cambiano nome (Ici, Imu, Tares, Tari, Tasi, Iuc... e chi più ne ha più ne metta), ma nella sostanza pesano sempre di più sugli imprenditori e sul tessuto economico e sociale.

Dopo l'uscita del bilancio previsionale del Comune di Reggio Emilia, Confartigianato Lapam interviene nuovamente esprimendo tutta la legittima preoccupazione del mondo dell'impresa sull'introduzione di alcune nuove imposte.

«Ancora una volta i bilanci comunali si portano in equilibrio attraverso la leva fiscale, caricando su aziende e cittadini nuovi e maggior costi non più sostenibili – afferma Ivo Biagini, presidente Confartigianato Lapam di Reggio Emilia –. Se per Imu e Tari (ex Tares) abbiamo già dovuto affrontare incrementi o adeguamenti nel passaggio da tassa a tariffa, la nostra preoccupazione oggi è rivolta alla Tasi, diretta alla copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili. Ogni amministrazione – sottolinea il dirigente Confartigianato Lapam - può 'modulare' questa imposta inserendovi più o meno servizi. Proprio per questo chiediamo al Comune di Reggio chiarezza su come intende agire su questa imposta e a quale fine è rivolta (copertura dell'Imu prima casa o altro?)».

L'Imu ordinaria a Reggio Emilia – continua Biagini – era già fissata all'aliquota massima possibile, per questo auspichiamo una riduzione dell'imposizione per dare respiro alle nostre imprese anche utilizzando al meglio le opportunità offerte dallo strumento delle detrazioni”.

Lapam Confartigianato ha già in previsione degli incontri coi sindaci del territorio per analizzare insieme eventuali specifici correttivi al fine di portare in equilibrio il bilancio comunale, e al contempo, non aggravare le imprese di altri costi. «Questo balletto di nomi e il rimpallo di responsabilità tra il livello locale e quello dello Stato centrale francamente non ci interessa – conclude il presidente Confartigianato Lapam di Reggio Emilia – quello che importa ai cittadini è di poter arrivare dignitosamente a fine mese e alle imprese di poter essere messe nelle condizioni di competere quando non semplicemente di sopravvivere. A questo siamo arrivati, chiediamo quindi al Comune di fare un piccolo sforzo e di comprendere le nostre esigenze e le nostre richieste».

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