[[ La banda dei garage presa sul fatto a Cadelbosco: in manette ucraino e lituano

5/2/2014 – Imperversano in tutta l’Emilia Romagna razziando autovetture di lusso, costose biciclette, attrezzi da lavoro, prodotti per la casa oltre a provocare seri danni a cancellate e porte basculanti. E’ il risultato dei raid che oramai da tempo vengono compiuti da una banda bene organizzata di malviventi specializzati in furti nei garage.

L’altra notte una di questi gruppi ha preso di mira un plesso condominiale di Piazza XXV Aprile di Cadelbosco Sopra in una trasferta delittuosa che tuttavia non è andata a buon fine. I due malviventi sono infatti stati intercettati e bloccati dai Carabinieri della locale Stazione intervenuti prontamente grazie alle segnalazioni dei cittadini che notando la presenza dei due malviventi hanno allertato il 112. Con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso i Carabinieri della Stazione di Cadelbosco Sopra hanno arrestato il cittadino lituano Mantas JAKSTYS 24enne residente in Lituania e il cittadino ucraino Dmytrov UZBEKO 33enne residente proprio a Cadelbosco Sopra.

Poco prima delle 4,00 di questa notte  il 112 dei Carabinieri di Reggio Emilia ha ricevuto la segnalazione  di un possibile raid furtivo nei garage di un condominio di Via XXV Aprile a Cedlbosco Sopra. Sul posto giungeva subito una pattuglia della Stazione di Cadelbosco Sopra che posizionava la vettura di traverso rispetto alla rampa che conduce ai garage bloccando di fatto l’uscita.

I due malviventi, col volto  travisato da sciarpe,  risalivano al piano terra imbattendosi però nei Carabinieri che il bloccavano. “Ci siamo persi”: questa la giustificazione dei due giovani  che tuttavia sono stati smentiti dai fatti. La ricognizione dei luoghi consentiva infatti di accertare che i due stavano dando corso al raid furtivo essendo entrati all’interno di un garage. Alla luce di quanto accertato e considerata la flagranza di reato di tentato furto aggravato, i due stranieri venivano arrestati.

Oggi compariranno davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere di quanto a loro contestato. Si indaga per appurare se i due, come si sospetta, appartengano a un’organizzazione più ampia.

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