12/2/2014 – Tensione al vertice di Iren. Ieri, a margine del consiglio di amministrazione riunito a Reggio, sono venuti a galla dissapori, se non un vero e proprio scontro, tra il vicepresidente Andrea Viero e il presidente Profumo.
Racconta chi ha vissuto la giornata che il cda del Gruppo che Viero avrebbe subito una sconfitta cocente sulla nuova governance del gruppo. Sembra che il punto all’ordine del giorno sia stato rinviato, mentre secondo altre fonti la discussione non era neppure in programma (o forse è stata cancellata dall’odg all’ultimo momento). Sia come sia il tema è sul tavolo e scotta. Il vice vorrebbe più poteri, quasi come un secondo amministratore delegato, ma di fronte al no di Profumo si sarebbero registrate forti pressioni su alcuni amministratori, in particolare di Parma e Piacenza, per far mancare il numero legale.
L’operazione però non è riuscita: i rappresentanti emiliani sono arrivati in tempo e il cda si è svolto regolarmente.
Altro attrito riguarderebbe l’operazione di acquisto di Unieco Ambiente da parte di Iren Ambiente, deliberata il 6 febbraio. All’ordine del giorno del cda della capogruppo c’era anche l’informativa su questa acquisizione-fusione architettata da Viero, sembra su delega specifica del Presidente Profumo.
Non si sa come sia andata la discussione nel consiglio, ma si dice che Profumo abbia confidato in sede aziendale le proprie rimostranze sia per l’accordo su Unieco Ambiente, sia nei confronti di Viero.
Evidentemente si confrontano-scontrano valutazioni differenti sull’operazione Unieco (che comporta fra l’altro l’esborso da parte della utility di sette milioni in conto finanziamento progetti).
Secondo alcuni quello che è accaduto ieri sarebbe la spia di un braccio di ferro tra Profumo e il suo vicepresidente, destinato a concludersi prima o poi con l’uscita di Viero da Iren e approdo finale in una grande compagnia del settore energetico, come Iri o Eni, o in un’altra multiutility.
(p.l.g.)