di Francesco Fantuzzi
11/2/2014 – “Reggio Report e la stampa locale hanno riportato la notizia che Iren, sempre più che mai schiacciata dal peso del proprio indebitamento, si sta attivando per soccorrere Unieco rilevando Unieco Ambiente, ramo del gruppo edile attualmente alle prese con una gravissima situazione economico finanziaria.
Pur senza comunicati ufficiali, l’operazione è confermata da diverse
fonti, così come l’esistenza di una precisa delega in tal senso nelle
mani di Andrea Viero.
La notizia è, di tutta evidenza, di una gravità inaudita. Non più di tre
giorni fa Reggio Città Aperta ha denunciato il fatto che le bollette
dell’acqua, che non dovrebbero produrre profitto, stanno pagando gli
investimenti faraonici e sballati nell’energia e nel gas, e che Delrio
ha creato questo mostro che già sapeva antieconomico per fini personali,
e deve prendersene ogni responsabilità.
Vogliamo continuare a sostenere una politica che piega i beni comuni ai
propri interessi personali e che tenta pietosamente di coprire il
fallimento di un sistema cooperativo che ha rappresentato una sorta di
porta girevole per i propri dirigenti? Reggio città aperta non lo vuole, e voi?”.
Giorgio Cassinadri
12/02/2014 alle 09:24
Stupisce ancora una volta il silenzio dei cittadini di fronte all’assurda iniquità degli stipendi faraonici dei dirigenti ( ma quanti sono e quanti ne servono effettivamente?) della multiutility.
Subiscono ogni rincaro senza profferire verbo, ben sapendo che l’elevato costo dei servizi è direttamente proporzionale alle scelte sbagliate dei manager e dei politici.
Ora ci manca pure che ci si debba accollare la crisi delle cooperative e siamo a posto.
E’ di tutta evidenza che gli errori delle scelte di unirsi ad un gruppo che era pesantemente in perdita già prima della fusione con Agac, che non era in perdita, avrebbe prodotto l’automatica conseguenza del rincaro delle tariffe e c’è chi si spinge oltre sostenendo che è giusto così.
Insomma un’altra operazione tipo Fiere di Reggio, una genialata non c’è che dire.
Ovvero una cittadina addormentata nel torpore del consenso partecipato.