6/2/14 – Intrigo internazionale tra Modena e Reggio. E’ stato fermato a Maranello, nascosto in casa di un nipote, il banchiere brasiliano Henrique Pizzolato (con doppia cittadinanza, anche italiana) condannato in patria a 12 anni di carcere per la tangentopoli carioca ai tempi di Lula, il famoso scandalo “Mensalao”.
A quanto si è appreso era in zona sin da dicembre. Inseguito da un mandato di cattura internazionale, sarebbe arrivato a Maranello col passaporto del fratello, fuggendo dal Brasile in Argentina e da lì a Madrid. Dopo un periodo in Spagna, Pizzolato aveva raggiunto l’Italia dove conta numerosi parenti. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri in collaborazione con la polizia federale brasiliana.
L’ex direttore marketing del Banco do Brasil era in fuga dal 13 novembre, dopo che il Supremo Tribunale Federale aveva reso esecutive le condanne per il Mensalao. Quando la polizia è andato a prenderlo, lui era già sparito. Invece l’ex presidente del Partito dei Lavoratori (Pt) Josè Genoino e l’ex capo di gabinetto nel primo governo di Luis Inacio Lula Da Silva– si sono costituiti alla polizia di San Paolo salutando con il pugno chiuso i sostenitori venuti a salutarli.
Per lo scandalo Mensalao sono stati condannati 25 eccellenti, fra cui alcuni dei più alti dirigenti del Pt, per aver organizzato pagamenti mensili (in portoghese “mensalao”) con lo scopo di assicurare il voto di deputati a favore del governo di Lula.