13/2/2014 – La Camera Penale di Reggio Emilia, attraverso il suo Direttivo, «saluta con favore per la decisione con la quale la Corte Costituzionale con la pronuncia di oggi 12.02.2014 ha bocciato la legge Fini-Giovanardi che equipara, o meglio dire equiparava, le droghe leggere e le droghe pesanti». E il giudizio diffuso oggi dalla rappresentanza degli avvocati del foro reggiano.
«Fatta salva la lettura più approfondita delle motivazioni della sentenza – scrive il presidente della Camera penale Domenico Noris Bucchi – possiamo senz’altro fin d’ora affermare che la stessa è in linea con le osservazioni e le lamentele che da sempre, su questo tema, vengono portate avanti dall’Unione delle Camere Penali Italiane. La decisione influirà favorevolmente sulla drammatica situazione carceraria del nostro Paese ed al di là delle motivazioni “giuridiche” della pronuncia è evidente, anche agli occhi del cittadino “comune”, l’iniquità di parificare le sanzioni (peraltro particolarmente elevate: reclusione da 6 a 20 anni e multa da 26.000€ a 260.000€) per chi detiene e cede droghe “leggere” rispetto a chi detiene e cede droghe “pesanti”.
Si torna quindi alla vecchia normativa c.d. Craxi-Jervolino-Vassalli del 1990 (modificata col referendum del ’93) che per le droghe “leggere”, hashish e marijuana, prevede nei casi di minor gravità la reclusione da 6 mesi a 4 anni oltre la multa; così rendendo maggiormente aderente alla gravità del fatto, anche sotto il profilo dell’allarme sociale, la sanzione che potrà essere applicata».
E concluse: «Sia consentita, tuttavia un’ultima amara riflessione. Il pensiero va innanzitutto a tutti coloro che durante questi lunghi 8 anni (dal febbraio 2006 ad oggi) hanno subito carcerazioni e condanne in forza di una legge incostituzionale e, subito dopo, alle ragioni per le quali sia servito tanto tempo per giungere a questa pronuncia».
Asteroide 423
14/02/2014 alle 13:37
Le droghe fottono i cervelli e i cervelli fottuti sono più manipolabili, ma soprattutto LABILI.
Votano ad esempio chi li si induce a votare.
Nemmeno il cane di Pavlov….