4/2/2014 – «Tanta amarezza e smarrimento». Con un comunicato diffuso oggi il circolo 2 del Pd di Reggio Emilia ha respinto le “illazioni” del consigliere Ernesto D’Andrea a proposito di favoritismi e brogli nella raccolta firme per la presentazione delle candidature alle primarie del centro-sinistra (vedere articolo sotto) . D’ Andrea è rimasto escluso dalle primarie perchè, nonostante abbia raccolto ben 2 mila 300 firme tra i cittadini, è riuscito a raccoglierne solo 210 fra gli iscritti (contro le 260 richieste).
«Il Circolo Pd Reggio 2 – si legge nella nota diffusa dall’ufficio stampa del partito – respinge le accuse di brogli e falsificazioni mosse contro i militanti della sede di Pieve da parte del candidato sindaco Ernesto D’Andrea. Nel nostro circolo la raccolta delle firme si è svolta all’insegna della massima correttezza, caratteristica che – assieme all’alto rigore morale – contraddistingue amici e compagni che si sono adoperati per la regolarità di questa iniziativa. A chi addebita tali illazioni è stata data la disponibilità a confrontarsi, moduli alla mano, con i sottoscrittori per espletare le verifiche del caso. Disponibilità ad oggi ignorata. Restano tuttavia tanta amarezza e smarrimento di fronte a un modo di fare politica che, come circolo territoriale, non ci appartiene né come storia né come partito».
3/2/2014 – Primarie del centrosinistra: la corsa alla raccolta delle firme si è conclusa oggi a mezzogiorno, com’era prevedibile, con il botto. Perché nonostante un indubbio successo personale, l’avvocato Ernesto D’Andrea non ha raggiunto il livello minimo di firme degli iscritti (260) richiesto per concorrere alle primarie nel comune di Reggio Emilia. Oggi pomeriggio D’Andrea in una conferenza stampa ha denunciato “favoritismi e brogli” e ha di fatto rotto col Pd, annunciando la possibilità di una sua candidatura con un’altra lista.
Alle primarie del centrosinistra del capoluogo, dunque, correranno per il Pd Luca Vecchi (che col sostegno corazzato degli apparati e dei circoli ha ampiamente superato le 2000 firme ) e l’assessore Franco Corradini che ha depositato circa 1600 firme di cui 320 di iscritti al Pd.
Correranno anche Matteo Sassi di Sel e Emanuele Magnani dell’IdV.
Sin dalle prime battute era emerso chiaro che le regole approvate dalla direzione provinciale del Pd sembravano fatte apposta per blindare Luca Vecchi (che ha ricevuto fra l’altro il sostegno della corrente renziana) e mettere a dura prova gli outsider. Forse qualcuno non aveva previsto che avrebbe finito per favorire i candidati dei partiti più piccoli rispetto ai democrat.
Si comprende perciò la levata di scudi di D’Andrea, che in quanto consigliere non allineato del Pd era entrato in rotta di collisione col capogruppo Luca Vecchi e prima ancora con l’amministrazione Delrio-Spadoni-Ferrari.
D’Andrea ha raccolto ben 2 mila 300 firme fra i cittadini, ma fra gli iscritti si è dovuto fermare a quota 210. E nel pomeriggio, contenendo la rabbia, D’Andrea ha denunciato in conferenza stampa presunti favoritismi a favore di Luca Vecchi e soprattutto brogli nella raccolta firme: «Parlo a ragion veduta, ha detto, perché di almeno uno sono personalmente testimone».
«Vecchi è stato invitato a parlare nei circoli, ma la stessa possibilità non è stata data agli altri candidati – ha detto – ma nessuno è intervenuto. Senza contare che io ero aiutato da una decina di volontari, mentre Vecchi ne aveva una quarantina per ogni circolo».
Ma altra cosa, ben più grave, sarebbe il broglio di cui ha parlato D’Andrea.
«Mi sono presentato in un circolo aperto per la raccolta delle firme – ha raccontato – Sul tavolo c’erano tre moduli: quello di Vecchi era pieno di firme, in quello di Corradini ce n’era qualcuna e il mio era vuoto. A un certo punto arrivano due elettrici, madre e figlia, mi presento e gli chiedo di votare per me. Loro mi pongono alcune domande e io rispondo. Alla fine ottengo il loro consenso: sono le prime due firme nella mia scheda. Ma a raccolta finita in quel modulo le firme erano tre, e quelle delle due elettrici con cui avevo parlato erano al secondo e terzo posto, non più al primo e al secondo. Che cosa pensare, se non che qualcuno ha manipolato le schede trascrivendole su un unico foglio? E perché le hanno trascritte? Forse per far sparire firme arrivate dopo? Per questo che parlo di brogli».
Perchè non fa ricorso alla commissione di garanzia? «Sarebbe perfettamente inutile. Io conservo quel modulo e non lo consegno a nessuno. Vedrò se è il caso di verificare l’autenticità delle firme con le persone interessate».
Cosa pensa di fare? «Aspetterò qualche giorno, e valuterò le proposte che potrebbero arrivare dagli amici». Come dire: D’Andrea non si fa menare per il naso, e potrebbe scendere in campo con un’altra lista.
SOLIDARIETA’ DAI GRILLINI: QUANDO IL PD TI DA’ DEL FASCISTA FORSE E’ L’OPPOSTO
Una nota in solidarietà con Ernesto d’Andrea è stato diffusa dal consigliere comunale Matteo Olivieri a nome della lista civica Movimento 5 Stelle.
«Una perfetta convergenza tra quanto succede a Roma e quanto accade a Reggio scrive M5S – Dalle parti del PD tutti quelli che rompono i giochi di potere, che siano grandi e legati a Bankitalia o che siano le lotte intestine per le primarie locali, sono dei fascisti. Anche un semplice consigliere comunale, esercitando il diritto di candidarsi, sarebbe stato bollato come tale, da quanto si legge. Parliamo di Ernesto D’Andrea, sgradito ai vertici del suo Gruppo forse per aver sempre votato secondo coscienza alle mozioni popolari. Le istanze portate in Consiglio comunale dai cittadini sono state respinte, come quelle sulla riduzione dei costi della politica in Comune.
Oggi però sappiamo con certezza una cosa: se uno del PD ti dà del fascista forse le cose stanno all’opposto, e di sicuro non c’è da preoccuparsi. Del resto, il fascista è chi lavora per la conservazione del potere a tutti i costi.
Lista Civica Reggio 5 Stelle Beppegrillo.it»
(p.l.g.)
© 2013 - Reggio Report - P. Iva 02245270356