26/2/2014 – 422 imprese aderenti con oltre 52.000 soci, 16.500 dipendenti, un fatturato superiore a 4 miliardi di euro, imposte pagate allo Stato per oltre 16 milioni, un patrimonio netto oltre i 560 milioni e un capitale sociale che supera i 147 milioni: è con queste cifre che il sistema imprenditoriale di Confcooperative si appresta a celebrare l’assemblea annuale della centrale cooperativa, in programma venerdì 28 febbraio in Largo Marco Gerra.
Numeri che parlano di sostanziale stabilità, di una crisi che ha inciso sulla redditività ma non sull’occupazione, e che oggi portano Confcooperative a rilanciare non solo un modello d’impresa che – con l’eccezione delle costruzioni e di parte dei servizi alle imprese, con la logistica in primo piano – ha retto agli urti di questi anni, ma anche una visione dell’economia e dello sviluppo ben lontana da quella fatta di “debiti e di carta” – come la definisce il presidente Giuseppe Alai – “che già dalla fine degli anni ’90 ha creato le condizioni per ciò che stanno vivendo imprese, lavoratori e famiglie”.
“Noi – sottolinea Alai – parliamo apertamente di scienza economica di comunità come strumento per riprendere la via di uno sviluppo che non vada a scimmiottare il passato e consenta di superare le tante paure ed incertezze che la crisi, e ancor prima la globalizzazione, ha determinato”. “Un cammino – prosegue Alai – entro il quale si riprende innanzitutto quel senso di responsabilità che anche la politica ha ben contribuito ad affievolire, si guarda all’impresa come risorsa e la si tratta come tale anche dal punto di vista fiscale, burocratico e amministrativo, liberandola da lacci che, soprattutto oggi, ostacolano quella ricerca di lavoro da parte dei giovani che è più che mai legata all’autoimprenditorialità e rispetto alla quale la cooperazione ha certamente buone carte da spendere”.
“Anche per questo – spiega Alai – parleremo in assemblea di un intenso programma di lavoro che sta impegnando Confcooperative e la nostra cooperazione nella costruzione di nuove leve di prevenzione delle situazioni di crisi nelle imprese, nel rafforzamento dei servizi, nello sviluppo di nuove opzioni di mercato fondate sulla crescita dell’efficienza e del tasso di innovazione, in nuovi investimenti sulle competenze e sull’identità cooperativa degli amministratori e sulla promozione d’impresa”.
“Il modello cooperativo – conclude Alai – è un modello di responsabilità e di condivisione che oggi è un punto di riferimento non solo per i giovani o categorie come quelle dei professionisti, ma anche e soprattutto per i lavoratori di aziende in crisi ora supportati, nell’intraprendere percorsi cooperativi, sia da nuovi strumenti legislativi che da nuovi servizi che abbiamo appositamente costruito”.
All’Assemblea provinciale di Confcooperative, che inizierà alle 9,30, interverranno, tra gli altri, l’on. Gianpiero D’Alia, ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione nel Governo Letta, il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi, mons. Adriano Vincenzi, incaricato per la CEI, il presidente regionale e nazionale della Confcooperative, Francesco Milza e Maurizio Gardini.