20/2/2014 – Non siamo alla leggenda metropolitana dei cinesi “che non muoiono mai”, ma poco ci manca. A Reggio Emilia ci sono ben 3 mila 400 residenti “irreperibili”, quasi tutti stranieri e di questi più di un terzo cinesi: per l’esattezza sono 890. Perchè sono spariti? Dove sono? E cosa fanno? Cosa c’è dietro a questo mistero?
E’ il consigliere Giacomo Giovannini a rivelare la situazione. Il capogruppo di Progetto Reggio punta il dito contro la “politica lassista del Pd” e la “politica buonista nei confronti della delinquenza immigrata e di minimizzazione rispetto alle infiltrazioni mafiose”.
Ecco cosa scrive Giovannini.
“Il tema della sicurezza è una delle questioni aperte e mai risolte dalla sinistra a Reggio, avendo contemporaneamente praticato una politica buonista nei confronti della delinquenza immigrata e di minimizzazione rispetto le infiltrazioni mafiose sul nostro territorio.
Le competenze del Comune in merito sono limitate, ma se esercitate bene ed in collaborazione con gli altri Enti ed Istituzioni possono essere di grande utilità.
Ecco perché è necessario riavviare il percorso per sottoscrivere un Patto per la sicurezza con il Governo, atto che Delrio si “dimenticò” di perfezionare nel 2008 e che invece rappresenta un tappa fondamentale per una decisa azione coordinata con le altre Autorità preposte alla sicurezza.
Poi vi è tutto il tema dei controlli che deve partire necessariamente dall’Anagrafe e da una politica lassista in materia di “residenze facili”.
Se pensiamo che tra gli obiettivi strategici del PD contenuti nel bilancio 2013 vi è quello di “mantenere la percentuale di stranieri che risiedono a Reggio da almeno 5 anni a livello del 2012”, capiamo come tale politica possa prosperare.
Su questo punto avevamo chiesto di cancellare tale obiettivo ma Vecchi e compagnia si sono opposti.
Con tutte le storture del caso, perchè al 12 febbraio scorso a Reggio vi sono ben 3414 (595 italiani 2819 stranieri) soggetti formalmente residenti dichiarati “irreperibili” o in “corso di accertamento”.
Abbiamo chiesto lumi ai servizi competenti e ci è risultato molto strano che molte posizioni siano “in corso di accertamento” poiché tale status non è previsto da nessuna legge: o si è presenti o si è irreperibili.
Così come il fatto che si dichiari l’impossibilità di conoscere in quale data si sarebbe stati dichiarati “in corso di accertamento”: in questo modo è infatti possibile che le posizioni pendenti restino tali per anni quando invece i tempi previsti per le cancellazioni di questi “fantasmi” è molto più circoscritta.
Pare addirittura che i cittadini cinesi (890 tra gli “irreperibili” – pari al 32%) vengano in massa nella nostra città per rinnovare le residenze per poi tornare a sparire proprio per il fatto di conoscere la rapidità di iscrizione all’anagrafe e la lentezza nella cancellazione!
La macchina burocratica fa acqua grazie alla copertura indegna della politica lassista del PD: sul fronte dei controlli bisogna porre rimedio con una ben diversa volontà politica”.