31/1/2014 – Le truffe on line si diffondono a macchia d’olio. Solo in questo mese la Polizia reggiana ha ricevuto più di 61 denunce. E sono numerosi i cittadini che si rivolgono alle stazioni dei Carabinieri per le stesse ragioni.
Prova ne sia la denuncia per truffa a carico di un cinquantenne, di Varese con svariati precedenti in materia, presentata dai carabinieri di Baiso ai quali si era rivolta una donna del reggiano che aveva comprato su internet uno smartphone, ma non lo ha mai ricevuto.
Il metodo del truffatore è sperimentato: sui siti di e-commerce piazza annunci trappola per la vendita, a prezzi assolutamente convenienti di costosi smartphone: una volta ricevuti i soldi sparisce nel nulla. Decine e decine le truffe compiute dal “navigato” 50enne, come rivelano i suoi precedenti di polizia.
A incappare nella rete del web-malvivente è stata una donna di 30 anni che dopo aver pagato l’intero importo di 200 euro è stata bidonata: non ha ricevuto nulla e il “venditore”,dopo aver incassato la somma pattuita, si è reso irreperibile. Per la donna reggiana la possibilità ora di essere risarcita in sede penale a conclusione dell’iter processuale.
I Carabinieri reggiani nell’occasione ricordano ai cittadini vittime di tali raggiri che su internet nessuno è anonimo, in quanto ogni utente è associato a un numero IP utilizzato per collegarsi al web. Se si è quindi caduti in una finta vendita online si può riuscire ad arrivare al responsabile e chiamarlo in causa quantomeno per il risarcimento del danno subìto. La prima cosa da fare, ricordano i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, è raccogliere le prove (stampa della pagina web in cui era presente l’annuncio, eventuali risposte e-mail, numeri di telefono) e presentarsi alla più vicina stazione per sporgere una regolare denuncia.