Sui sentieri di Matilde alla ricerca di Pascoli, Kafka, del Tramaglino e di Fra’ Cristoforo
Al via “Il Cammino
del Perdono”

22/1/2014 – Prende il via sabato 25 la seconda edizione de Il Cammino del Perdono al Castello di Canossa, spettacolo itinerante a carattere esperienziale, ideato da Gabriele Parrillo.

20070824-manodonna2L’atmosfera è davvero magica, non sarà solo uno spettacolo, ma qualcosa che si avvicina a ciò di cui oggi abbiamo più che mai fame: un rito che si avvicina alle origini ed al vero senso del teatro.

Gabriele Parrillo, dopo aver frequentato i teatri di tutta Italia per più di 25 anni (Stein, Ronconi, Tiezzi, Lavia, Mauri), ideando questo progetto, insieme alla lucida sensibilità del regista Rosario Tronnolone, cerca di ritrovare la forza essenziale di questa antichissima forma di incontro fra gli esseri umani, nella felice comunione di paesaggio, uomo e storia, che il castello di Canossa offre in tutta la sua bellezza.

Il percorso culmina nella possibilità dei nostri camminatori di lasciare tracce del loro passaggio: sono disegni, pensieri, emozioni, riflessioni preziose. Perchè l’incontro, il “fare piazza”, è l’altro senso primo che Il CAMMINO si propone di riattivare; risvegliare il nostro essere animali sociali, così mortificato dal proliferare di centri commerciali dove l’uomo, solo, dialoga con i prodotti.

Parrillo invocherà la musa con le strofe del primo canto del Paradiso, e inviterà i camminatori a portare con sé una domanda nel principiare l’ascesa insieme al danzatore Ambrose Laudani, fido compagno di viaggio, custode del silenzio. Arrivati in cima, abbagliati dalla luce a trecentosessanta gradi della vista, dall’alto della maestosa rupe, ecco i camminatori giunti in un teatro naturale, dove vengono invitati a lanciare in cielo la loro domanda per cominciare il viaggio all’interno del museo e all’interno dell’animo dei personaggi che Parrillo interpreta: i due fratelli di Pascoli, Franz Kafka che scrive al padre per cercare un dialogo quanto mai necessario, ed infine il Renzo e il Fra’ Cristoforo di Manzoni.

Ed eccoci arrivati al momento più toccante dello spettacolo, affrontando il monologo del Re Claudio dell’Amleto, Parrillo si toglierà gli stivali, li deporrà sotto il gigantesco arazzo di Enrico IV e partirà, con i piedi nudi, alla ricerca del perdono e del pentimento, ma con sua grande amarezza scoprirà che “parole vuote di pensiero non arrivano al cielo”. In questo vero e proprio rituale dei calzari, mentre il re è costretto a tornare al suo stivale del potere, Ambrose Laudani, si scalza e danza la sua anima, che assapora la libertà di sentirsi tutt’uno con la natura.

Così con l’invito della poesia di Turoldo ad abbandonarsi alla speranza di un cammino condiviso fra gli uomini di buona volontà, non importa di quale o se abbiano fede, riscenderemo ai piedi della rupe e giù, al caldo, accompagnati dalla voce e dalla forza delle parole di Marco Mete, voce di Robin Williams, primo ospite dell’edizione 2014 del CAMMINO, siamo invitati a lasciare tracce del nostro sentiero.

INFO e PRENOTAZIONI:

AR/S Archeosistemi Soc. Coop. 0522.532094 / 366.2287340

inf[email protected]

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Su prenotazione per un numero massimo 60 partecipanti. Ingresso libero previo pagamento del biglietto di ingresso al castello: intero € 3.00, ridotto € 1.50 (cittadini europei tra i 18 e i 25 anni e insegnanti statali di ruolo), gratuito (minori di 18 anni e over 65)

DATE DEGLI APPUNTAMENTI

Sabato 25 gennaio – Domenica 13 aprile ore 15 – Sabato 26 aprile ore 15 – Domenica 11 maggio ore 16 – Domenica 25 maggio ore 16

Leggendo quelle della scorsa edizione, percepiamo che anche quest’anno IL CAMMINO potrà essere una giornata rara per quelli che vi parteciperanno.

“Perdonare è un’arte che poco mi appartiene, ma dopo questo incontro penso che cambieranno molte cose. Grazie”

“L’arte in qualsiasi forma si presenti, riesce a toccare le corde dell’anima di colui che si spoglia delle proprie vesti… Grazie di aver fatto vibrare nuovamente quelle corde, con grandi capacità di emozionare. Complimenti per il progetto e per la vostra capacità di renderlo vivo. Elisa”

“Groviglio, di umore, dolore, sapore, contorte, dritte, rovesce. Sapore di amore e colore, romanzo e vita. Perdono, impossibilità di fluire, incepparsi, per poi esplodere. Perdono difficile e dolente, si può perdonare a pezzettini, poco alla volta, piano piano, man mano che il cuore si rende pronto a fare quest’apertura di guarigione. E che liberazione tornar a vivere, finalmente!”

“Il perdono di una madre, di un figlio, il perdono di Dio… non so da dove provenga il perdono, credo dalla necessità di vivere. Di aria per l’anima altrimenti… ci soffoca il rancore, il senso di colpa, ecco perdonare è accettare, comprendere e lasciar passare. Oggi ho pensato che la bellezza della terra e del cielo ci comprendono, lo stesso possiamo fare noi! Grazie di tutto, anche della bellezza delle parole, di chi le ha recitate e danzate”

“Io non seguo molto il teatro. Ho sempre pensato fosse per “i colti”… Beh… devo dire che oggi l’ho sentito mio. Ho colto spunti e alcuni messaggi sono arrivati al cuore. Grazie di tutto.Trovo che la rappresentazione all’aria aperta abbia reso possibile l’avvicinamento di persone come me al teatro. Silvia”

“Mi sento di ringraziare non so chi , no so cosa… tutti ! Per me è stata un’esperienza intensa, tanto intensa che ora non trovo le parole. Sono scossa… è come se avessi fatto un viaggio… un viaggio lunghissimo, forse attraverso i luoghi o forse dentro me stessa… sono in viaggio verso una destinazione che non conosco… questo è quello che sento ora. Grazie”

“Ritorno da Canossa guardandomi attorno, aspetto di sentire il compagno della mia anima”

“Un cammino illuminante che oltreché al perdono, invita alla celebrazione dell’importanza e del valore della natura delle persone”

“Quando è giusto perdonare e quando invece alzare in alto la propria rabbia e ira? Non lo so ancora”. “Immensa gratitudine”

“Che gran forza le passioni !! che gran forza la natura!!! Che gran forza l’essere umano! Che gran forza richiede il perdono!”

“Nell’anima danza l’amore necessario a muovere il mondo, sui passi del cammino di ogni uomo di ogni donna. Nel rispetto di questo amore c’è la stessa forza per risvegliarlo e perdonare, crescere e di nuovo… AMARE”.

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