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“Ammassati come bestie”. La protesta dei ragazzi contro Seta. Corteo sabato mattina

Dichiarazioni in coda

14/1/2014 – “AMMASSATI COME BESTIE / CERTE COSE SUCCEDONO SOLO A REGGIO”: questa la scritta a caratteri cubitali su un lenzuolo bianco appeso da questa mattina alla fermata bus di Porta Santa Croce lato ferrovia.

In basso a destra “riposa in pace Sylvester“. Quasi una firma, una dedica. Un pianto collettivo, un modo per  condividere la sorte del ragazzo ghanese di 14 anni, studente dello Scaruffi, morto ieri mattina proprio in quel punto trascinato dal bus e caduto con violenza sull’asfalto. La denuncia di una tragedia annunciata, un modo per esprimere con rabbia un dolore infinito.

Il lenzuolo di protesta esposto alla fermata del bus (Foto Studio Elite - Bertozzi)

Il lenzuolo di protesta esposto alla fermata del bus (Foto Studio Elite – Bertozzi)

Sul posto accanto al lenzuolo anche diversi mazzi di fiori portati dai genitori straziati dal dolore, e dagli amici del ragazzo.

La protesta si riferisce alle condizioni incredibili in cui si viaggia nelle ore di punta, specialmente sulla linea 2, e alle situazioni di pericolo che si creano per la ressa di centinaia di studenti alla fermata di Porta Santa Croce, soprattutto  alla fine delle lezioni.

Gli studenti preparano per sabato mattina una manifestazione di protesta contro la situazione del trasporto scolastico. Il corteo partirà alle 7,30 dal polo scolastico di via Makallè verso l’Istituto Scaruffi-Levi. Si fermerà in viale Piave alla fermata dei bus, dov è morto Sylvester

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13/1/2014  – Tragedia lunedì mattina intorno alle 7.30 lungo viale Piave a Reggio Emilia. Alla fermata bus di Porta Santa Croce un ragazzo di 14 anni, Sylvester Agyemang, ghanese di Rubiera, studente dello Scaruffi-Levi, è morto battendo la testa sull’asfalto, dopo esser sceso da un autobus snodato di Seta in servizio sulla linea 2.

Sylvester, da pochi giorni allo Scaruffi (aveva lasciato la Filippo Re) viveva con i genitori a Rubiera e stava andando a scuola. Alla fermata è sceso dalla porta posteriore ma, secondo la dinamica ricostruita dalla polizia Municipale, lo zaino sarebbe rimasto impigliato nella porta.

Il bus è ripartito trascinando il ragazzo per alcuni metri sino a quando non è caduto con violenza. Trasportato subito al Santa Maria Nuova, ne è stato constatato il decesso poco dopo le otto, a causa delle ferite letali riportate alla testa e alla spina dorsale.

La polizia mentre fa i rilievi sul luogo della tragedia (foto da 4minuti.it)

La polizia esegue i rilievi di rito sul luogo della tragedia (foto da 4minuti.it)

Restano ancora ombre e interrogativi sull’esatta dinamica dell’incidente. Sembra che qualche ragazzo, o lo stesso Sylvester, avesse attivato l’apertura d’emergenza della porta posteriore.

E’ certo è che l’autista, che probabilmente non si è accorto di nulla, ha proseguito la sua corsa. E’ comunque una tragedia annunciata: alle fermate di Porta Santa Croce negli orari di arrivo e di uscita da scuola sono centinaia gli studenti che fanno ressa alle due fermate in entrambe le direzioni, e non c’è giorno che qualcuno non rischi di essere travolto. I marciapiedi sono troppo angusti, e inevitabilmente i ragazzi fanno ressa in mezzo alla strada, dove le auto sfrecciano per lo più a velocità elevata.

Sul posto si è precipitata un’ambulanza della Croce Rossa insieme all’automedica e lo studente è stato trasportato d’urgenza al Santa Maria Nuova in condizioni disperate. Ma non ce l’ha fatta: troppo gravi le ferite riportate.

Polizia di stato e municipale, intervenute per i rilievi di rito, stanno ora cercando di ricostruire la vicenda. L’ipotesi più accreditata è che il ragazzo sia sceso dal bus e che l’autista lo abbia travolto, non accorgendosi di nulla a causa della confusione. Ora si sta cercando di rintracciare i mezzi in circolazione per comprendere quale sia il bus che ha investito il 14enne per sottoporlo poi ai rilievi del caso.

Ciò che è successo in mattinata è una tragedia simile a quella che accadde il 21 maggio 2010 quando un 15enne di Reggiolo, studente all’istituto Motti di Correggio, morì schiacciato da un autobus a Novellara, proprio al capolinea di piazza Prampolini. Anche in quel caso, per via della calca, l’autista non si accorse di nulla.

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13/1/2014 (ore 17) – Nel pomeriggio il comandante della Polizia Municipale Antonio Russo ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha provato a spiegare quanto accaduto questa mattina, alla fermata Seta davanti a Porta Santa Croce, dove è rimasto ucciso Sylvester Agyemang, di 14 anni, studente dell’ istituto Scaruffi.

studente-travolto-14-anni-reggioSono emerse ipotesi e dettagli in più, ma i dubbi restano. Sul caso, intanto il sostituto procuratore Stefania Pigozzi: al momento l’autista del bus è indagato per omicidio colposo.

Primo. Non è detto che il ragazzo sia stato schiacciato dal mezzo -ha spiegato Russo -. “C’erano due autobus, uno dietro l’altro. Il giovane era a bordo del primo. Le telecamere che sono in zona lo inquadrano dentro all’autobus e poi mentre scende dal mezzo. Quello che è successo dopo non si sa“.

Secondo. La dinamica al momento più accreditata – è stato spiegato in conferenza stampa – è quella secondo cui lo zaino del ragazzo sia rimasto impigliato quando si sono chiuse le porte e che quindi il 14enne sia stato trascinato per alcuni metri fino a quando è caduto a terra battendo la testa.

E’ stato quindi rivolto un appello a tutti coloro che erano sull’autobus (ora sotto sequestro nell’officina di via del Chionso) e a chi aspettava in strada alla pensilina, affinché si riescano a raccogliere più testimonianze possibili utili a ricostruire la tragedia.

Sono anche stati ascoltati i due autisti dei mezzi.

L’allarme, stamattina, è stato lanciato dall’autista del secondo autobus e dai ragazzi presenti sul luogo della drammatica scena. Una volta avvertito dell’accaduto, il primo autista si sarebbe fermato alla fermata successiva.

Sul profilo Facebook del ragazzo (leggi), tantissimi messaggi di dolore e cordoglio.

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MARIA MUSSINI, SENATRICE M5S E INSEGNANTE: UNA TRAGEDIA CHE SPEZZA IL CUORE

«Ci sono tragedie, come quella accaduta questa mattina in viale Piave, che spezzano il cuore di ogni cittadino. Colpiscono particolarmente chi, come insegnante si sente parte della grande famiglia della scuola reggiana e ogni mattina incontra i propri alunni e li vede crescere giorno dopo giorno. Da insegnante desidero esprimere il mio cordoglio e vicinanza alla famiglia di Sylvester ed auspico che si possa fare di tutto perché incidenti di questo tipo non si verifichino mai più nella nostra città».

Maria Mussini, insegnante di questa città

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IL PROSINDACO FERRARI: SIAMO SGOMENTI
«A nome mio personale e dell’Amministrazione comunale esprimo il sentito cordoglio per il tragico lutto che questa mattina ha colpito la famiglia del giovane A.S.Y.
Lascia sgomenti una vita spezzata così prematuramente. Nella certezza del massimo impegno da parte delle forze di polizia e degli inquirenti per far luce sull’accaduto, ci stringiamo intorno ai cari del giovane scomparso in questo momento di profondo dolore».
Ugo Ferrari, sindaco vicario di Reggio Emilia
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OLIVERI (M5S): “SETA E COMUNE FANNO POCO PER LA PREVENZIONE. DOVE SONO FINITI GLI STEWARD?”

«Ancora una volta un incidente gravissimo ha visto protagonista il trasporto pubblico locale: questa volta è stato investito un ragazzo presso la fermata di Viale Piave, dove avviene lo scambio coi treni che si fermano a Santa Croce.

Solo 3 anni fa l’incidente mortale a Novellara con dinamiche simili, in seguito al quale anche nella nostra città venne attivato un servizio di steward per regolare il comportamento della massa di studenti e sgravare il personale a bordo da attenzioni che, spesso, vanno oltre il normale e sereno svolgimento del servizio. Dopo poco tempo quel servizio è stato sospeso, ma i problemi alle fermate degli studenti rimangono.

A mio modo di vedere è difficile ridurre la questione all’ordine pubblico, demandando agli organi competenti controlli che appaiono inefficaci se estemporanei e non orientati alla prevenzione. La prova nasce appunto dai buoni risultati ottenuti con il lavoro degli steward, ma crediamo che poco abbiano fatto l’Agenzia della Mobilità, SETA e il Comune per impostare un lavoro organico di prevenzione. Il servizio garantito dagli steward non doveva essere sospeso fino a che la situazione non si fosse stabilizzata.

Non si capisce perchè non possano essere utilizzati gli agenti della Polizia Municipale in regolari controlli e opere di sensibilizzazione, né perchè abbiamo un Assessore alla Sicurezza che viaggia molto per progetti sull’integrazione e poco per quelli legati ai problemi quotidiani e più banali di tanti cittadini. Non si capisce perchè nessuno abbia preso in considerazione un forte impegno di educazione presso le scuole e un coinvolgimento delle associazioni di volontariato, così come si è sempre fatto per la pedonalità nelle strade limitrofe alle scuole elementari.

Qualcuno ha pensato di installare delle fermate chiuse ad accesso obbligato laddove l’utenza studentesca è più forte? Ne esistono in varie parti del mondo, e consento l’accesso alla strada e all’autobus solo in corrispondenza delle porte di entrata e solo quando il bus è fermo.

Per evitare le tragedie della strada ci vuole una politica che non insegua solo il colpo ad effetto per garantire il lusso alla stazione Mediopadana, ma abbia il coraggio di riprendere in mano le basi della convivenza civile e dell’educazione: nella città degli asili più belli del mondo qualcosa deve essere andato storto se non riusciamo a spiegare ai nostri ragazzi come comportarsi per la propria, ed altrui, sicurezza. Se qualcuno non è capace di gestire questa situazione, ne prenda atto e si dimetta.

Matteo Olivieri – Consigliere comunale Movimento 5 Stelle»

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UNIONE SINDACALE DI BASE: QUALE SICUREZZA PER I LAVORATORI DEL TPL?

«Al di là delle frasi di circostanza seguite alla tragica morte dello studente, sulla cui dinamica nulla possiamo ancora dire, e che ci fa esprimere insieme cordoglio per la famiglia e vicinanza al lavoratore coinvolto, la situazione della sicurezza nel TPL a Reggio Emilia è ampiamente sottovalutata, quando non platealmente ignorata dai vertici.

Le questioni che la USB pone da anni e che l’azienda si rifiuta perfino di discutere riguardano:

– i tempi di percorrenza: sono talmente inadeguati che per tentare di rispettarli gli autisti sono costretti a una costante tensione, con ricadute inevitabili sulla sicurezza dei passeggeri e degli altri utenti della strada;

– la chiusura del posto di guida degli autisti, che l’azienda nega usando la solita scusa della “mancanza di fondi”;

– utilizzo dello straordinario in modo spropositato; il superamento dell’orario di lavoro giornaliero consentito; per ultima la  situazione caserma Zucchi;

Di fronte a questo scarso rispetto per le regole, la USB negli ultimi anni ha fatto esposto alla USL, alla Procura della Repubblica e all’assessore regionale per la mobilità Peri: tutti questi se ne sono lavate le mani, adducendo motivazioni pretestuose o addirittura non hanno risposto, come l’assessore Peri. Gli enti proprietari del TPL, in primis Comune e Provincia di Reggio Emilia, brillano per la loro assenza.

Questi punti devono essere discussi e risolti all’interno della contrattazione aziendale, come rivendichiamo da anni, con condizioni di lavoro che peggiorano costantemente. Per la sicurezza dei lavoratori e degli utenti, per salari e condizioni di lavoro dignitose, invitiamo tutti i lavoratori a partecipare allo sciopero nazionale del 24 gennaio 2014 per l’intera giornata proclamato dall’Unione Sindacale di Base».

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