2/1/2014 – Dall’indagine nata dalla morte di un uomo di 37 anni, avvenuto nell’agosto dell’anno scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia sono risaliti a 3 spacciatori dediti da anni ed in modo professionale a una sistematica e fruttuosa attività di spaccio: uno dei tre è risultato essere proprio il fornitore del reggiano deceduto per overdose il 10 agosto .
A seguito delle indagini dei Carabinieri, il Gip di Reggio ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso in spaccio di stupefacenti nei confronti dei cittadini tunisini Samir BELED di 25 anni (fornitore della droga killer), Mohamed MILADI di 31 anni e Rochdi BELAID di 33, tutti abitanti a Reggio Emilia. Nell’abitazione di quest’ultimo i Carabinieri hanno trovato una ventina di grammi di eroina suddivisa in dosi, sequestrate unitamente ad un bilancino di precisione e due cellulari per i contatti con i clienti.
Le indagini in prima battuta conducono al 25enne Samir BELED, noto negli ambienti con il nome di Zaccaria, il quale secondo concordanti risultati investigativi risulta essere fornitore del defunto. Nel prosieguo delle indagini i Carabinieri risalgono anche al fratello di BELED, Rochdi, e ad un terzo soggetto identificato per Mohamed MILADI. I tre secondo gli esiti investigativi da circa due anni avevano avviato una capillare attività di spaccio che vedeva quali assuntori clienti giovani reggiani che si rifornivano di cocaina ed eroina.
Centinaia le cessioni di stupefacenti documentate dai carabinieri del Nucleo Operativo che hanno quindi refertato alla Procura reggiana gli esiti investigativi che sono stati concordati dalla Procura reggiana che ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Allo stato nessuno è accusato di morte come conseguenza di altro delitto per il decesso del 37enne, ma l’eventualità non è esclusa in quanto le indagini dei Carabinieri continuano per ricostruire la rete dello spaccio e mettere a fuoco la platea dei clienti dei tre pusher tunisini.