27/1/14 – Il Comitato Esodati di Reggio Emilia e delegazioni di altri Comitati d’Italia sono stati ricevuti venerdì al Quirinale. Presenti per reggiani Pietro Braglia e Giuseppe Scialla: «Ci siamo rivolti al Capo dello Stato, in qualità di supremo garante della Costituzione, sottoponendo, con dovizia di argomenti, i vari profili di incostituzionalità insiti, con tutta evidenza, nella cosidetta “legge Fornero”, trovando scrupolosa attenzione, quando non corrispondenza di valutazioni».
In mattina la delegazione aveva incontrato in Parlamento i parlamentari del M5S e del PD. Prossimo appuntamento venerdì 31 gennaio con la presidenza della regione Emilia-Romagna.
All’incontro con i 5 stelle era presente anche la deputata reggiana Maria Edera Spadoni. «La situazione degli esodati è drammatica. A Reggio Emilia e provincia il numero dei lavoratori attualmente in cassa integrazione o in mobilità è circa di 24.000 unità – ha detto Giuseppe Scialla -. Gli ultracinquantenni che sono abbandonati a se stessi, a causa della Riforma Fornero, cioè senza lavoro e senza pensione con gli ammortizzatori sociali che stanno finendo – come noi esodati – sono circa 800 persone».
Questa la dichiarazione di Maria Edera Spadoni dopo l’incontro: «Non possiamo rimanere indifferenti a queste cifre: troppe persone sono vittime della famigerata legge Fornero. Il vero problema è che cifre e dati non sono ufficiali. L’incontro con la delegazione di esodati in Parlamento venerdì, va infatti in questo senso: chiediamo a gran voce al Governo Letta le cifre ufficiali che, volutamente, vengono nascoste. Si cerca sempre di minimizzare il problema, gli esodati ricevono pacche amichevoli sulle spalle e tornano a casa solo con promesse e niente di fatto.
La Legge Fornero ha di fatto violato illegalmente patti sottoscritti fra centinaia di migliaia di lavoratori e le loro aziende a legislazione vigente, in modo retroattivo: cosa mai verificatasi fino ad ora in nessun ordinamento democratico, italiano ed europeo.
La Riforma Fornero è l’ unica in Europa che, con la sua retroattività, ha gettato nella più profonda disperazione tutti quei lavoratori che avevano già sottoscritto gli accordi e che, di fatto, avevano già perso il lavoro. Noi del M5S non ci stiamo: vogliamo trasparenza, vogliamo i dati, vogliamo l’ abrogazione. Chiediamo a tutti i gruppi parlamentari di smetterla di minimizzare il problema e di far buon viso a cattivo gioco. Scopriamo le carte in tavola e agiamo di conseguenza».