9/1/2014 – Riusciranno i nostri eroi a far celebrare adeguatamente a Reggio la Giornata del Ricordo, che cade il prossimo 10 febbraio? Ci prova Giuseppe Pagliani, capogruppo Forza Italia, che ha presentato in consiglio provinciale un ordine del giorno per chiedere iniziative adeguate e una solenne seduta straordinaria del Consiglio provinciale per commemorare le vittime delle Foibe e la pulizia etnica che colpì gli italiani giuliano-dalmati.
Nel 1945, con l’occupazione della Venezia Giulia da parte dei partigiani di Tito e del Pc yugoslavo, migliaia e migliaia di italiani, soldati e civili, furono gettati spesso ancora vivi nei grandi inghiottitoi del Carso, chiamati appunto foibe. Ancora oggi, a causa anche di una persistente azione negazionista, non c’è accordo sul reale numero delle vittime: si va dagli undicimila ai trentamila trucidati. Certamente il fenomeno è più esteso di quanto non si creda: solo nella Foiba di Basovizza trovarono la morte oltre duemila vittime. Il terrore titino finì solo il 12 giugno con l’arrivo degli Alleati.
La giornata delle Foibe vuole ricordare anche la pulizia etnica operata da Tito contro gli italiani giuliano-dalmati: oltre trecentomila persero tutto, furono cacciati dalla loro terra e costretti all’esodo. In Italia le famiglie passarono anni nelle baracche dei campi profughi, spesso nel disprezzo e nell’isolamento creato intorno a loro dalle amministrazioni controllate dal Pci. Del resto, quando Trieste fu riconsegnata all’Italia, il sindaco Campioli si rifiuto di consegnare una copia del Primo Tricolore alla colonna automobilistica organizzata della Dc, che partì da Reggio alla volta di Trieste.
L’ORDINE DEL GIORNO SULLA GIORNATA DELLE FOIBE
Il Consiglio Provinciale di Reggio Emilia
PREMESSO CHE
• con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 il Parlamento italiano ha istituito il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale;
• nella stessa giornata sono previste, per legge, iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado ed è altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende;
• l’occupazione jugoslava, che a Trieste durò quarantacinque giorni, fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi; in Istria, a Fiume e in Dalmazia, invece, questa repressione jugoslava costrinse oltre 300 mila persone ad abbandonare le loro case per fuggire dai massacri e poter mantenere la propria identità italiana;
IMPEGNA LA PRESIDENTE MASINI E LA GIUNTA PROVINCIALE
• a celebrare adeguatamente la ricorrenza del 10 febbraio attraverso iniziative mirate;
• a convocare nella settimana del 10 febbraio una seduta straordinaria del Consiglio per commemorare i martiri delle foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia.
Giuseppe Pagliani Capogruppo Forza Italia – PDL