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16/1/14 – “Si dà il caso che siano proprio quelli che l’Ausl definisce “piccoli numeri”, quelli relativi ai casi che si contano per ogni comune, che invece saprebbero fornirci immediatamente un quadro preciso della concentrazione, sul territorio, di determinate patologie.
Quello che infatti dovrebbe inquietare è la possibile presenza di cluster sul territorio, che potrebbero evidenziare esuberi anomali, esattamente come successe nell’area compresa tra Lentigione, Boretto, Sorbolo qualche anno fa, quando solo grazie al coraggio di un medico di base si sollevarono inquietanti interrogativi.
Sono state fatte diverse interrogazioni regionali, comunali e provinciali, per ottenere con maggior trasparenza i dati epidemiologici di ogni comune, e sembra davvero impossibile che questo non si possa ottenere, se non fornendo dati accorpati in una media statistica del tutto insignificante.
Come se poi non bastasse, qualche anno fa, ci siamo anche accorti che da una pubblicazione all’altra del Registro Tumori vi erano dati diversi, aggiornati e reinterpretati secondo le nuove modalità europee. L’indignazione crebbe ancora di più quando su di un quotidiano locale, uscì la dichiarazione imbarazzante della dr. Riccò, che rispondendo a una mia interrogazione provinciale, affermava che non ci fosse stato alcun caso mortale di leucemia infantile nel comune di Toano nel 2004, omettendo invece la tragica vicenda di un bimbo scomparso proprio nel 2004 a soli nove anni.
Questa affermazione della dr. Riccò è la prova di come grazie ad un sistema farraginoso venga così a modificarsi la percezione reale del danno.
Ecco perché continuiamo a chiedere dati epidemiologici per comune, e usiamo toni forti perché siamo onestamente stanchi di ripetere da anni le stesse domande!
L’Ausl reggiana deve chiarire i dubbi dei cittadini reggiani e degli amministratori, non permettendosi di usare mai toni sopra le righe”.
Giuseppe Pagliani capogruppo Fi-Pdl in Provincia
Antonio Manini
17/01/2014 alle 19:27
Per tranquillizzare chi abita nei paraggi della discarica non basta qualche dato pubblicato sui giornali, se la gente è preoccupata un motivo ci sarà pure e qui nessuno si diverte a mettersi in testa brutti pensieri e nessuno ha tempo da perdere per fare del “terrorismo psicologico”, quale sarebbe l’interesse se non quello di essere preoccupati per la nostra salute ? Noi ci conosciamo tutti e piccoli numeri o no, qui intorno ogni famiglia o quasi ha tra i propri membri un caso di tumore e negli ultimi anni i casi sono molto più frequenti; non possiamo affermare con certezza che ciò sia dovuto alla presenza della discarica ma il dubbio c’è ed è forte. Una cosa è certa; a tutte le domande che ho posto ad esperti del settore, nessuno ha mai affermato e provato che la presenza sul territorio di una discarica non crei dei seri rischi per la salute e per l’ambiente, se la nostra Ausl, con dati seri ed attendibili è in grado di farlo ben venga, ne saremo tutti felici.
Antonio Manini