1/9/2014 – “Parole d’ordine: mercato estero, base sociale, qualità e nuovi marchi”. Grandi obiettivi in grande sintesi, quelli proposti da Davide Frascari, 39 anni di Rubiera, primo presidente di “Emilia Wine, società cooperativa agricola”, il neonato colosso della produzione di Lambrusco con 726 soci e 400 mila quintali di uva conferita: il secondo a Reggio Emilia e il terzo a livello regionale. La nomina è scaturita dopo la prima riunione del nuovo consiglio d’amministrazione della cantina nata dalla fusione tra le storiche cantine Prato, Arceto e Nuova Correggio.
Davide Frascari si è laureato presso la Facoltà di agraria di Bologna: già presidente del Consorzio vini reggiani, è titolare di azienda viticola nei comuni di Casalgrande e Scandiano. Al neopresidente anche le deleghe per vendita al dettaglio, rapporto con i soci, mercato estero e rappresentanza della cooperativa attesa da un fatturato annuo stimato di oltre 20 milioni di euro con un patrimonio netto che è oltre il 50% dello stesso.
Al suo fianco siederanno il vicepresidente vicario Renzo Zaldini, 61 anni di Gazzata di Correggio, viticoltore con delega della vendita all’ingrosso e della produzione e il vicepresidente Italo Veneri, 66 anni viticoltore di Canolo di Correggio, con delega agli stabilimenti e del personale.
“Emilia wine esprime un grande massa critica e, per altro, salvaguarda l’identità lavorativa e le strutture precedenti – afferma Davide Frascari -: oggi può guardare oltre frontiera per trovare nuovi sbocchi sul mercato. La base sociale che rappresento, forte di 726 soci, sarà la nostra spinta”.
Frascari, Veneri e Zaldini si esprimono in maniera unitaria: “La porta all’ingresso in Emilia Wine rimane aperta e, chi vorrà, potrà condividere con noi questa scelta che mira anche alla razionalizzazione delle spese e prima ancora alle sinergie che si creeranno. Una scelta per il futuro della viticoltura reggiana, ma anche una scelta per dare valore aggiunto e reddito ai nostri produttori. Le aziende associate vanno dalla collina di Scandiano e Albinea al cuore della pianura reggiana, Correggio, San Martino in Rio, Rio Saliceto”.
Sul fronte del mercato Emilia Wine è già attiva con la produzione del grande Lambrusco. “Il 55% del vino italiano è esportato – spiega Davide Frascari – e ora possiamo anche realizzare nuove linee merceologiche di prodotti a noi affini, come conserve alimentari, succhi d’uva… che paradossalmente producevano altri con le nostre uve e vino! Tra questi il nuovo marchio ‘Viticolore’, grazie ad una ricerca di mercato, consentirà di produrre mosti di pregio per mercati alternativi a quelli prettamente enologici”.
Emilia Wine esprime tra i punti di forza la presenza di agronomi messi a disposizione delle aziende associate, l’esperienza dei tre enologi (Stefano Lini, Luca Tognoli, Piero Boceda), e quella coltivazione di vitigni di Ancellotta, uva invidiatissima al mondo per la qualità intrinseca e per la presenza naturale di antociani e flavonoidi, che altre uve non hanno.
NEL SEGNO DELLA TRACCIABILITA’
Prodotti Dop per Emilia Wine
La produzione di Emilia Wine sarà quella di vini Colli di Scandiano e Canossa Dop (Spergola, Malvasia, Lambrusco Grasparossa, Marzemino) e Lambrusco Reggiano Dop (Salamino, Maestri e Marani), oltre che del ‘rossissimo’, richiestissimo per la sua proprietà di arricchire naturalmente altri vini di grado e colore, e utilizzato dall’industria alimentare e cosmetica per le sue proprietà e la sua particolare pigmentazione naturale. Godrà delle certificazioni di tracciabilità di filiera per ambire ai mercati esteri.
La sede legale di Emilia Wine è in comune di Scandiano, nel moderno stabilimento di Arceto. Restano attivi i precedenti stabilimenti: al via controlli di gestione per rendere sempre più efficienti i tre centri di lavorazione. Il nuovo logo di Emilia Wine richiama l’arcata di un ponte.