di Giacomo Giovannini*
16/1/2014 – “All’epoca della fusione tra Siper e Sofiser tutti i soci pubblici, a partire dal Presidente della Camera di Commercio, sapevano che era necessaria una importante ricapitalizzazione di REF per sostenere il debito e programmare gli investimenti: ad oggi nessuno ha tirato fuori un euro.
Si è proceduto alla cieca alla nascita di REF, non riuscendo poi a ristrutturare il debito con le banche e senza stilare un piano credibile, dopo avere chiesto il concordato, per evitare la liquidazione dell’importante patrimonio pubblico della società.
Ad inizio ottobre Comune e Provincia chiesero al giudice Varotti un rinvio di tre mesi dell’udienza per la votazione della richiesta di concordato presentata dalle Fiere di Reggio, nel tentativo di uscire dalla procedura che avrebbe portato alla liquidazione della società (e del suo patrimonio), per chiudere in bonis la questione.
Esattamente tra una settimana si terrà la nuova udienza presso il Tribunale: quali decisioni hanno assunto gli enti locali per risolvere la situazione? Nessuna credibile.
Presumibilmente il piano redatto dal Professor Bonfatti conterrà proposte come la cessione delle azioni Autobrennero da parte della Provincia ed il conferimento di terreni da parte del Comune (che però non ha ancora prodotto alcun atto in merito), ipotesi che non garantiscono le immediate liquidità di cui la società ha bisogno.
Cosa accadrà se giovedì prossimo il nuovo piano non riuscirà ad evitare che il concordato passi all’omologazione?
Semplicemente si procederà con la liquidazione dei beni avendo così la prova definitiva che il PD ha preso tutti “per il naso” facendosi trovare impreparato all’appuntamento, perchè il suo capogruppo pensa solo alla propria candidatura dopo avere sostenuto in silenzio tutte le scellerate decisioni politiche di una Giunta incapace di governare la città.
Nel frattempo Crpa è stata messa in mezzo al guado di questa ormai ridicola gestione politica che sta mettendo sempre più a rischio anche il prosieguo dell’attività fieristica. Reggio non può più perdere tempo, denaro ed occasioni di sviluppo a causa di questa classe politica”.
*Capogruppo gruppo consiliare Progetto Reggio