3/1/2014 – Un 2013 ancora a tinte fosche per le costruzioni, a dirlo è un rapporto di Confartigianato nazionale che prende in considerazione il periodo che va da settembre 2012 a settembre 2013.
L’occupazione nel settore è diminuita del 7,1%, con una ulteriore perdita di 123.000 occupati. Un calo che porta dal 2008 ad una diminuzione complessiva di 400.000 occupati nelle costruzioni, pari al -20%. Saldo negativo anche per le imprese artigiane dell’edilizia che sono calate del 4,3%.
Nel 2012 il valore aggiunto del settore è diminuito del 5,8% rispetto al 2011. Dal 2007 al 2012 la perdita di valore aggiunto delle costruzioni tocca il 22,2%, il calo maggiore tra i settori economici che hanno perso in media il 6,6% del valore aggiunto.
In calo anche i finanziamenti alle imprese di costruzione: tra giugno 2012 e settembre 2013 la flessione è stata del 2,8%. Credito più scarso ma anche costoso, poiché i tassi di interesse pagati dagli imprenditori del settore si attestano al 7,48%, vale a dire 1 punto in più rispetto alla media di quelli applicati al totale delle imprese; ai costi bancari si aggiungono i problemi legati al diniego di anticipi, per i ritardi di pagamento da parte degli enti pubblici per appalti vinti e realizzati; così come, se si è parte del comparto costruzioni, non si riesce più ad accedere a finanziamenti o fidejussioni.
Anche per le famiglie il tasso d’interesse applicato sui mutui per comprare casa è maggiore di 54 punti base rispetto alla media dell’Eurozona: 3,31% a fronte del 2,77%. Tutto ciò influisce sulle compravendite immobiliari che a settembre 2013 registrano un calo del 6,6% rispetto all’anno precedente, il settimo calo consecutivo dal primo trimestre 2009. La diminuzione delle compravendite si traduce in un consistente stock di case invendute, pari, nel 2012, al 64,4%.
Qualche luce può accendersi grazie agli incentivi per le ristrutturazioni, alla riqualificazione energetica degli edifici e alla ricostruzione nella zona del sisma, uno dei pochi cantieri in essere, sempre che si dia spazio e priorità alle imprese delle provincie colpite dal terremoto. Il rapporto di Confartigianato rivela infatti che, a ottobre 2013, sono 2.316.000 i proprietari di immobili orientati ad effettuare un intervento di manutenzione nella propria abitazione e, grazie alle misure introdotte dal Governo, il loro numero è aumentato del 37,4% (+ 631.000) rispetto a ottobre dello scorso anno.
“Una boccata d’ossigeno – sottolinea Sandro Pilati, presidente di Lapam Costruzioni – per il comparto maggiormente colpito dalla crisi. Proprio a fronte di questa situazione, è più che mai necessario rendere stabili e permanenti gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico, difesa dell’ambiente e emersione di attività irregolari”.
Conclude il presidente Pilati: “altro tema a noi caro è l’uniformazione dei regolamenti comunali, almeno a livello di unioni dei comuni o, meglio, a livello regionale. Ultimo, ma non meno importante tema è quello legato all’eccessiva burocrazia che si trasforma in una mole di documenti che non esitiamo, ormai, a definire insostenibile”.