21/1/14 – Bolognesi in fila per la camera ardente di Abbado. È arrivato anche Napolitano. Nella chiesa di Santo Stefano. “Donazioni, non fiori”.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è arrivato stamattina a Bologna per rendere omaggio al maestro Claudio Abbado. Il presidente della Repubblica intorno a mezzogiorno si è recato in visita ai familiari del maestro, nella sua abitazione in via Santo Stefano.
La camera ardente è aperta dalle 14 di oggi, nella basilica di Santo Stefano. Sarà chiusa domani sera alle 24. Ma prima ancora che aprisse sulla piazza c’era già la fila dei bolognesi che vogliono rendergli l’ultimo omaggio.
“La scomparsa di Abbado – ha dichiarato Napolitano – è motivo di profondo cordoglio per l’Italia. Ha onorato nel mondo la grande tradizione musicale del paese”.
Il presidente della Repubblica ha anche ricordato i meriti per cui ha nominato, nell’agosto scorso, il maestro senatore a vita. (ilsalvagente.it)
ERA MOLTO AMICO DI CASTRO. Fidel Castro al Ballo dei fotoreporter a New York, durante una visita negli Stati Uniti in cui incontrò Richard Nixon, allora vicepresidente di Eisenhower, 23 aprile 1959 (Hulton Archive/Getty Images)
20/1/2014 – Il maestro Claudio Abbado è morto questa mattina a Bologna all’età di 81 anni. Era malato da tempo.
Direttore d’orchestra fra i più grandi del mondo, era stato nominato senatore a vita dal presidente Napolitano. All’atto dell’accettazione dell’incarico parlamentare, Abbado aveva dato una risposta dalla quale traspariva la preoccupazione per il proprio stato di salute. Aveva infatti detto di sperare che le sue condizioni fisiche gli consentissero di onorare con impegno pieno il mandato ricevuto. Da tempo però non frequentava Palazzo Madama e la sua vita pubblica era di fatto cessata.
Il maestro Abbado era molto legato a Reggio Emilia dove al teatro Valli aveva portato la Malher Orchestra, Il Flauto Magico e l’Orchestra Mozart, e dove conta numerosissimi animatori. Suo figlio Daniele è stato per anni il direttore artistico delo Teatro Valli. Oggi pomeriggio il consiglio comunale di Reggio, in apertura dei lavori, ha osservato un minuto di silenzio in memoria del maestro Claudio Abbado.
IL CORDOGLIO DI DELRIO: HA MOSTRATO CHE IL MONDO SI PUO’ CAMBIARE
Il Ministro ed ex sindaco di Reggio Graziano Delrio ha inviato un messaggio di cordoglio per la morte di Claudio Abbado al figlio, il regista Daniele Abbado.
Delrio ricorda da ex sindaco di Reggio Emilia l’incontro con il maestro: “Ha mostrato la possibilità di cambiare il mondo. Ho toccato questo con mano a Reggio Emilia, città che gli deve molto, da sempre, per la sua amicizia, quando Claudio ha intuito il dialogo che poteva nascere tra il sistema educativo prescolare e l’esperienza in Venezuela con i giovani e giovanissimi. Con lo spirito del pioniere, incoraggiava noi a fare e a fare di più”.
“Ci auguravamo il più lontano possibile questo giorno – ha scritto Delrio – per la forza e la tempra con cui Claudio ha lottato e per come sapeva essere sempre entusiasta, giovane, con progetti nuovi. Così lo ho in mente. Appassionato dell’essere umano e del suo ambiente, delle città, dei giovani, dei poveri”.
Delrio conclude offrendo la propria adesione a iniziative “per sostenere la sua opera”.
IL PROSINDACO FERRARI: LE SUE NOTE CI ACCOMPAGNERANNO SEMPRE
La città di Reggio Emilia piange la scomparsa del maestro Claudio Abbado, un punto di riferimento per la cultura italiana e che ha dato lustro al nostro paese all’estero. Lo spessore e la genialità di Abbado sono stati, e continueranno ad essere, tali da abbracciare un pubblico anche molto disomogeneo.
Incurante delle numerose critiche, ha voluto avvicinare giovani e meno abbienti ad un genere, quello della musica classica, fino a quel momento fortemente ristretto alle élite. Convinto da sempre che cultura e benessere anche economico fossero elementi inscindibili, anzi che fosse la prima ad alimentare il secondo, ha portato la sua opera tra coloro che altrimenti non avrebbero potuto varcare la soglia dei teatri.
Il legame tra il maestro Abbado e la nostra città è speciale, le sue tappe a Reggio hanno lasciato un segno profondo che si accompagna al ricordo indelebile di memorabili rappresentazioni. Sono certo che la sua testimonianza ha contribuito a rafforzare negli amministratori che si sono succeduti il coraggio di investire sulla cultura, sull’educazione, sulle istituzioni culturali del territorio, come priorità anche quando le situazioni imponevano di fare scelte e rinunce. Reggio Emilia ha beneficiato dell’impronta di Abbado, anche attraverso la direzione dei Teatri da parte del figlio Daniele, al quale va l’abbraccio della città e dell’Amministrazione comunale in questo momento di lutto.
Le sue note ci accompagneranno anche in futuro, a tutti noi l’impegno, ciascuno nel suo piccolo, di rinnovare quei principi che hanno reso grande l’opera e la vita del maestro Abbado: la passione che si traduce in competenza, la dedizione, il duro lavoro alla ricerca non del successo fine a se stesso, ma della possibilità di segnare una differenza positiva nella vita degli altri. E ancora, quel senso di responsabilità sociale capace di mettere al centro dell’attenzione i più giovani e gli “ultimi”, coloro che rischiano di rimanere esclusi.
Ugo Ferrari, sindaco vicario di Reggio Emilia