“A Reggio sono nata, a Roma sono morta”

7/1/2014 – “A Reggio sono nata, a Roma sono morta”. Lo slogan scelto dai dagli indignados reggiani (“Per favore non chiamateci forconi”) capitanati dall’artista e performer Yulla Preti, campeggia in piazza San Prospero dove continua la contro-manifestazione in concomitanza con le celebrazioni per il 217° anniversario del Primo Tricolore. E’ scritto su due lunghe strisce di carta attaccate a una nuvola di palloncini neri, a sottolineare lo stato comatoso della Repubblica: anche le bandiere tricolori portate dagli indignados sono listate a lutto.

Il drappello di forconi questa mattina, 7 gennaio, in piazza San Prospero

Il drappello di “forconi” giunto stamattina, 7 gennaio, in piazza San Prospero per la festa del Tricolore. “Non siamo forconi, ma gente che si è rotta i c……i” (oplà)

In piazza, guardati a vista dai poliziotti che hanno formato un cordone per prevenire eventuali “esondazioni” durante la cerimonia dell’alzabandiera in piazza Prampolini, ci sono una cinquantina di persone, alcune arrivate da Parma e Piacenza a dar man forte ai “fratelli” reggiani  impegnati da un mese nel presidio giorno e notte della rotonda del casello A1.

L'animalista Yulla posa assieme alle sue due guardie del corpo (lo "staff")

La leader Yulla posa assieme alle sue due guardie del corpo

Tra canzoni dei Nomadi e cori di “Ladri, ladri” e “Ve ne andate o no, ve ne andate sì o no”, il presidio anti-casta e contro “la colossale truffa dell’euro” si è svolto senza il minimo incidente. Voci dissidenti tenute lontano dalle celebrazioni ufficiali.

In piazza San Prospero non c’erano di certo le masse, e Yulla Preti si è nuovamente lamentata della scarsa partecipazione dei reggiani «che ci sostengono, ma da casa. Reggiani, è l’ora di alzare il culo».

«Siamo un movimento pacifico, noi facciamo la rivoluzione con le mani in teca. Ma – avverte Yulla – il nostro leader Danilo Calvani ha dato un ultimatum: se in gennaio non cambia niente metteremo più forza nelle nostre manifestazioni, anche se non faremo mai ricorso alla violenza».

Cosa direbbe al ministro Franceschini, o a Delrio, se potesse incontrarli? «Direi semplicemente: vergognatevi. E mi chiedo con che coraggio Delrio torna a Reggio, viste le condizioni in cui ha lasciato la città».

Noia, indifferenza, bromuro. Pochi cittadini a fare vip-watching in strada, pochi forconi a protestare in piazza. Certo, se fosse arrivato Napolitano sarebbe stata tutta un'altra cosa...

Cerimoniale stanco, indifferenza diffusa. Pochi cittadini a fare vip-watching in strada, pochi forconi a protestare in piazza. Certo, se ci fosse stato Napolitano sarebbe stata tutta un’altra cosa… (già: gli ospiti di oggi non muovono le masse)

Ma se erano pochi gli indignati, neppure le celebrazioni hanno scaldato il cuore dei cittadini: poca gente lungo le transenne durante l’omaggio alla Bandiera da parte della Forze Armate, e non poche defezioni tra le autorità. Maria Edera Spadoni, senatrice dei Cinquestelle, è rimasta tra la gente – come annunciato l’altro ieri – mentre l’onorevole Maria Mussini è andata a Roma per partecipare alla seduta della Camera. Non c’era nemmeno l’assessore al welfare Matteo Sassi: «Troppa autocelebrazione, sembra un radico di reduci che hanno perso di vista il significato autentico di questa ricorrenza». Il parlamentare europeo Tiziano Motti ha preferito restare al lavoro per il suo gruppo editoriale.

Dopo la cerimonia, in Sala del Tricolore è avvenuta la consegna delle copie della Costituzione a una delagazione di studenti. Poi al teatro Ariosto la lecito magistralis del presidente della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri e il discorso ufficiale, a nome del governo del ministro Dario Franceschini, accompagnato da Graziano Delrio. Il sottosegretario del Miur Gian Luca Galletti sostituisce il ministro Chiara Carrozza al convegno Rotary-Unimore sul  figura di Giovanni Battista Venturi, nell’aula magna di viale Allegri alle 17 con una lezione sulle frontiere del pensiero scientifico tenuta da Sergio Bertolucci, direttore operativo del Cern di Ginevra.

Tre immagini della "pasionaria" forcona Yulla Preti

Tre immagini della “pasionaria” forcona Yulla Preti

In mattinata, prima delle cerimonie, il Coordinamento degli esodati reggiani ha incontrato in Comune  i ministri Franceschini e Delrio. All’incontro, durato pochi minuti,  erano presenti anche il prosindaco Ugo Ferrari e il vicepresidene della Provincia Pierluigi Saccardi. Presenti una decina di esodati, con rappresentanti arrivati da Lodi e da Bologna, e fra questi l’ex direttore della Fini Compressori (esodato pure lui). Franceschini ha assicurato che “nessuno sarà lasciato solo”, ma qualcuno gli ha ffatto osservare che aveva detto la stessa agli esodati di Piacenza. Qualche battuta di contorno sulla sua adesione al renzismo.

Nel pomeriggio gli esodati incontreranno il sottosegretario all’istruzione Gian Luca Galletti, che sostituisce il ministro Carrozza al convegno sul fisico bibbianese Venturi.

piazza bandiera

IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA GIORNATA

Ore 10.30, piazza Prampolini – Cerimonia alla presenza del ministro Dario Franceschini, del presidente della Corte costituzionale Gaetano Silvestri e delle autorità civili e militari.

Sono previsti: Onori militari, Alzabandiera ed esecuzione dell’Inno nazionale. Partecipano un reparto della storica Guardia civica reggiana e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma; sono presenti i gonfaloni della Città di Reggio Emilia, della Provincia e della Regione, la Bandiera del Reggimento artiglieria controaerei “Ravenna” di Bologna, il Medagliere dell’Istituto del Nastro Azzurro, Medaglieri e Labari delle associazioni combattentistiche e d’Arma.

Alla cerimonia, alla quale è presente il comandante regionale dell’Esercito, generale di divisione Antonio De Vita, prende parte una Compagnia di Formazione interforze, composta da cinque plotoni (del 121° Reggimento Artiglieria controaerei “Ravenna” di Bologna, del Dipartimento marittimo militare dell’Alto Tirreno, del 15° Stormo dell’Aeronautica militare di Cervia, del Comando legione Carabinieri Emilia Romagna, del Comando regionale della Guardia di finanza Emilia Romagna).

I diversi momenti della cerimonia sono scanditi dalla Banda musicale della Scuola Trasporti e Materiali dell’Esercito, composta da 24 elementi.

Ore 11, Consegna della Costituzione italiana a delegazioni di studenti (l’accesso alla Sala sarà possibile con tessera-pass rilasciata dal Comune di Reggio Emilia).

Ore 11.30, teatro Ariosto di piazza della Vittoria – Gli interventi istituzionali del sindaco vicario di Reggio Emilia Ugo Ferrari, della presidente della Provincia Sonia Masini, dell’assessore a Scuola, Università e Lavoro della Regione Emilia Romagna Patrizio Bianchi. A seguire, l’intervento del ministro per i Rapporti con il Parlamento e il Coordinamento delle attività di governo Dario Franceschini e la Lectio magistralis di Gaetano Silvestri, presidente della Corte costituzionale.

Ore 20.30, oncerto delle Orchestre giovanili e dell’orchestra dell’Istituto superiore di studi musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti “Peri-Merulo”, diretti da Gabrielangela Spaggiari e Gaetano Nenna, che propongono musiche di Musorgskij, Dvorak, Schubert, Buxtehude, Rameau,  Offenbach, Sammartini, Vivaldi, Verdi, Bach.

Il concerto è promosso da Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Istituto Peri-Merulo. Ingresso libero, fino ad esaurimento posti, con biglietto da ritirare presso la biglietteria dei Teatri, tel. 0522 458854.

Ore 15.30, Sala del Tricolore – Cerimonia promossa dall’associazione nazionale ‘Comitato Primo Tricolore’, con interventi dei presidenti della Fondazione Manodori Gianni Borghi, dell’associazione nazionale Mutilati e invalidi di guerra Bernardo Traversaro e dell’associazione ‘Comitato Primo Tricolore’ Otello Montanari. Segue la consegna del ‘Primo Tricolore’ alla partigiana Giacomina Castagnetti.

Ore 17, Aula Magna ‘Pietro Manodori’ dell’Università di Modena e Reggio (palazzo Dossetti, viale Allegri 9) –  Convegno Giovanni Battista Venturi. La forza del pensiero scientifico, dedicato appunto all’illustre scienziato reggiano vissuto tra Sette e Ottocento, con una Lectio magistralis di Sergio Bertolucci, direttore operativo del Cern di Ginevra. Partecipa il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza.

Sono previsti gli interventi di saluto del sindaco vicario di Reggio Emilia, Ferri e della presidente della Provincia, Masini; del rettore della stessa Università, Angelo Oreste Andrisano e il contributo del direttore della Biblioteca comunale Panizzi, Giordano Gasparini, su Il Fondo Venuri della Biblioteca Panizzi.

L’iniziativa è promossa da Rotary Club Reggio Emilia e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia.

Infine, martedì 7 gennaio è possibile visitare il Museo del Tricolore, all’interno del palazzo municipale, che effettua un’apertura straordinaria dalle ore 12 alle 19.

Un'altra bella foto della popstar Yulla (ultima hit: "I'm a cougar")

Un’altra bella foto della popstar Yulla (ultima hit: “I’m a cougar”)

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2 risposte a “A Reggio sono nata, a Roma sono morta”

  1. Asteroide 423 Rispondi

    07/01/2014 alle 14:26

    W l’I-Taglia. Simme nappuli paisà. 🙁

  2. Colleoni Rispondi

    07/01/2014 alle 15:58

    Ci abbiamo messo 30 anni per ottenere il riconoscimento ufficiale che il Tricolore é nato a Reggio………polemiche a parte,crisi a parte,il Comune non si é assolutamente impegnato per coinvolgere la cittadinanza,quasi si vergognasse dell’evento,pochissime bandiere o bandierine per la cittá,eventi a bassa caratura,pur avendo Del Rio ministro……la grandeur ,soprattutto di questi tempi ,disturba,ma la sciatteria della amministrazione anche in occasioni come questa o,per rimanere nel recente,per l’ultimo dell’anno é intollerabile!

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