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Rubano e prendono a schiaffi un sorvegliante: denunciati due crotonesi della gang “Affari di famiglia”

26/12  Due rapinatori violenti, volti noti alle forze dell’ordine, sono finiti nuovamente nei guai dopo un colpo ai danni di un supermercato di Reggio Emilia. I Carabinieri li avevano già arrestati nell’ambito dell’operazione “Affari di famiglia” condotta nel maggio del 2010, che portò all’arresto di 11 calabresi con l’accusa di aver rubato da un supermercato della città 60.000 euro di prodotti in appena 5 mesi. Davanti al giudice si mostrarono pentiti: chiesero scusa e dichiararono la volontà di risarcire il maltolto.

Due di loro però, a distanza di tre anni, sono tornati in azione in altro supermercato di Reggio manifestando anche una certa propensione alla violenza. Sorpresi a rubare non hanno esitato a schiaffeggiare un dipendente che li aveva fermati e che col cellulare stava chiamando i Carabinieri. In questo modo i due ladri sono riusciti a fuggire con  refurtiva tipicamente natalizia: una decina di punte di parmigiano e  cosmetici per 150 euro. Non hanno fatto molta strada: le telecamere del sistema di videosorveglianza li hanno ripresi consentendo ai Carabinieri di Corso Cairoli di identificarli. La vicenda è quindi culminata con la denuncia in stato di libertà per il reato di rapina impropria che i Carabinieri hanno inoltrato alla Procura reggiana a carico di un 37enne originario di Cutro residente a Reggio Emilia ed un 36enne crotonese abitante in città.

Incastrati oggi come allora: quando infatti finirono in manette nell’ambito dell’operazione “Affari di Famiglia” i Carabinieri si avvalsero di centinaia di riprese video, ricostruendo nel dettaglio le svariate, ma organizzate, modalità di furto degli indagati che erano soliti fare irruzione in massa all’interno dei locali del supermercato, facendo ricorso a insulti e minacce verbali per bloccare ogni tentativo di contestazione dei furti da parte degli addetti alla sorveglianza. Insulti e minacce che oggi, in una sorta di progressione del crimine, si sono trasformati in violenze.

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