Nella zona ceramiche Scandiano-Sassuolo si muore di più (8° posto in Italia per numero di decessi da inquinamento)

Le dieci località in Italia con il tasso di mortalità più alto

Rischio tumori? Terra dei fuochi in testa, seguono le zone industriali del nord, Livorno e Sicilia

L’analisi del progetto Sentieri (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) ha portato a galla una situazione allarmante per gli abitanti dei siti di interesse nazionale per le bonifiche. I dati dell‘Istat raccolti dal progetto sono concentrati nei territori dove il tasso di mortalità è incredibilmente alto, in particolare sull’incidenza dei tumori nella popolazione adolescente da 14 a 19 anni. Sono stati analizzati gli incrementi di malattie collaterali ai tumori, malattie respiratorie e le cause di morte in età adolescenziale causati dalla presenza di inquinamento chimico di impianti industriali oppure in aree ambientali a rischio.

La graduatoria  – Al primo posto si piazza “La terra dei Fuochi“, che presenta la percentuale più alta di mortalità dovuta ad inquinamento ambientale da discariche. Coinvolge tantissimi comuni del Litorale domizio-flegreo e Agro aversano. Segue a ruota il litorale Vesuviano dove la mortalità è legata alla presenza di amianto e altri siti di smaltimento di rifiuti pericolosi. Al nord bollino rosso per Marghera, località nel comune di Venezia, sede del petrolchimico e il porto di Trieste, una delle principali cause di inquinamento ambientale insieme agli impianti di siderurgia. Quinto posto per l’area industriale di Livorno. Segue Priolo, in provincia di Siracusa, che con i suoi impianti petrolchimici, discariche e amianto ha un’altissima incidenza di cancro tra gli adolescenti monitorati. Ultimi posti per le zone industriali di Sassuolo-Scandiano, Massa Carrara, Trento nord e Bolzano. Nella topo ten rientra anche la “siciliana” Gela, che detiene il triste record di primo comune sotto i diecimila decessi dovuti a malattie legate all’inquinamento ambientale tra il 1995 e il 2008.

(“Libero”, 5 dicembre)

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