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Laure Prouvost ha vinto il Turner Prize 2013 (yeah!)

Laure Prouvost, vincitrice della quarta edizione del Max Mara Art Prize for Women, è stata nominata vincitrice del prestigioso Turner Prize per la sua video installazione Wantee, omaggio a un nonno fittizio ispirato a Kurt Schwitters.

foto max mara

Esposta presso la Tate Britain quest’anno, l’opera era stata commissionata per esplorare la duratura eredità trasmessa dall’artista tedesco. “Wantee” era il soprannome usato da Schwitters per la sua compagna, che amava offrirgli spesso un thè (‘want tea”).
La giuria, presieduta dalla direttrice della Tate Britain Penelope Curtis, ha giudicato la sua opera “inaspettatamente commovente”, elogiando la “complessa e coraggiosa combinazione di immagini e oggetti in un contesto profondamente coinvolgente”.

Laure Prouvost (1978, Croix-Lille, Francia; vive e lavora a Londra) si è diplomata presso la Central Saint Martins nel 2002 e ha partecipato a esposizioni collettive presso Tate Britain, ICA, Serpentine e BFI.
Nel 2011 ha vinto la quarta edizione del Max Mara Art Prize for Women, in collaborazione con Whitechapel Gallery, premio biennale che promuove e sostiene artiste che lavorano nel Regno Unito, offrendo alle vincitrici l’opportunità di sviluppare il proprio potenziale producendo nuove opere artistiche durante una residenza di sei mesi in Italia. Il progetto Farfromwords di Prouvost è stato presentato alla Whitechapel Gallery e in seguito alla Collezione Maramotti, da maggio a novembre 2013.

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