Il sindaco Mammi (con lui, nella foto, una splendida ragazza che indossa calzature tribali prodotte a Soweto e che pare si sia laureata in Scienze Politiche con una tesi sulla lunga prigionia di Mandela) taglia il nastro di una neonata banca locale, il Credito Cooperativo National Congress, che presta denaro a tasso zero proprio perché intitolata al compianto Madiba
Ieri i luogotenenti e/o lungodegenti locali del Pd (sindaci, assessori, consiglieri, “cacicchi” e uscieri, deputati e non imputabili, posteggiatori di feste dell’Unità e parcheggiati disuniti vari) hanno fatta a gara nell’omaggiare pubblicamente, e giustamente, l’esemplare vicenda storica, politica e umana di Nelson Mandela. Frasi commosse e iperboli di dolore, lacrime di primarie e spolverate di zucchero a velo figlie del clima politically correct del Natale cristiano-africano. Dei tanti tributi ne abbiamo scelto uno, forse il più autentico perché biografico, che pesca nella memoria e nella pedagogia, tra scuola pubblica e iniziazione all’impegno.
Quello del sindaco di Scandiano, oggi renziano, che molto probabilmente a inizio anno sarà nuovamente candidato a primo cittadino.
“Correva l’anno 1994 e all’esame di terza media dovevo portare una tesina. La feci sul Sud Africa e la fine dell’apartheid affascinato dalla forza morale e dal coraggio di questo uomo che, dopo 27 anni di ingiusta prigionia, divenne Presidente e lavorò per la riconciliazione nel proprio Paese. Promotore di pace, libertà e giustizia. Un grande esempio per tutta l’umanità. Addio Madiba!” (Alessio Mammi, sindaco di Scandiano, su FB)
Sennonché a rovinare il bel ricordo adolescenziale (i banchi in fòrmica verde, la lavagna nera, la biro rossa) dell’arcetano-dal-volto-umano Alessio ci hanno pensato i soliti “lucignolo” della Lega Nord, non nuovi a sparate fuori misura, fuori bersaglio o fuori mainstream.
Dai giornali infatti apprendiamo: “Leghista contro Mandela: ‘Belva assetata di sangue bianco’. Ma Tosi lo espelle dal partito.
“Così si è espresso su Facebook Francesco Vartolo, consigliere di circoscrizione del Carroccio a Verona. Un gesto condannato dal presidente del Veneto Luca Zaia: ‘Non è il pensiero della Lega’. Il consigliere ha poi chiesto scusa”.
E ancora, sempre per bocca (anzi, mouse e tastiera) di un leghista, e sempre su quella cartina di tornasole social che è Facebook:
«Non mi sento in lutto per la morte di Mandela, conosco bene il Sudafrica e negli anni ho avuto parecchi scontri con i terroristi. Neri… Politicamente non corretto ok!». Lo scrive su Facebook il capogruppo in consiglio comunale di Mantova della Lega Nord, Luca De Marchi, con un post pubblico (visibile quindi da chiunque).
Oppure:
“Questa la frase che stanotte l’assessore provinciale di Padova, Enrico Pavanetto, ha postato sul suo profilo Facebook. Chiaro il riferimento (anche se manca la citazione diretta) a Nelson Mandela e al lutto mondiale per la morte del leader anti-apartheid sudafricano. Un post che, sia pure in modo indiretto, sembra accusare Mandela di razzismo al contrario, contro i Boeri, la popolazione bianca del Sudafrica.
«Ci tengo a precisare una cosa – ha poi spiegato l’interessato -: non sono razzista, non lo sono mai stato e chi mi conosce lo sa. La frase che ho postato su Facebook era riferita al fatto che ora che Mandela è morto si è passati dall’attualità alla storia, e la storia deve riconoscere tutti. Non mi dissocio dal lutto per Mandela e sono assolutamente d’accordo con le lotte fatte contro l’apartheid» dice «ma bisogna ricordare anche il modo in cui in alcune occasioni si sono svolte. Coinvolgendo donne e bambini che non avevano nessuna responsabilità diretta. In alcuni casi è stato un razzismo al contrario. Nel momento in cui si ricorda Mandela bisogna ricordare anche loro perché nessuno è santo. Il mio non è un attacco a Mandela ma un ricordo dei più deboli: farlo non significa prendersela con nessuno». Pavanetto, eletto in Consiglio provinciale nelle file del Popolo delle libertà, appartiene alla destra più radicale ed è vicino a Fratelli d’Italia.
Va detto, infine, a onor di cronaca, che solo nel 2008 gli Usa hanno tolto il partito di Mandela, l’Anc, dall’elenco delle organizzazioni ritenute “terroriste”.