“Io Cambio”, il movimento arrabbiato di Alessandri. Première al Capranichetta di Roma

17/12 Angelo Alessandri, ex deputato di Guastalla e ex presidente federale della Lega Nord (da cui è uscito con l’avvento di Bobo Maroni) presenta domani mattina al Capranichetta di Roma il nuovo movimento nazionale “Io Cambio” al quale lavora da più di un anno. Io Cambio riunisce per il momento una ventina di movimenti locali e autonomisti sparsi in varie Regioni, oltre a personalità ex Lega. Altri stanno trattando per entrare.

L’organizzazione è basata su un modello macroregionale ispirato al pensiero di Gianfranco Miglio: Nord, Centro, Su e isole ciascuno con la propria autonomia.

Il presidente nazionale è Agostino D’Antuoni di Monza (ex area Lega). Il coordinatore al Nord è Carmagnola, imprenditore bergamasco, nel Centro è l’eurodeputato Claudio Morganti (ex Lega), al Sud il primario di Bari Rosario Polizzi, ex parlamentare eletto anni fa con An.

In Sardegna il coordinatore è l’imprenditore Zeffirino Irali, consigliere comunale di Progetto Reggio (ma con radici e cuore isolani). In Sicilia è il posto è ancora libero. In Emilia il movimento è rappresentato da quattro gruppi del bolognese, fra cui la lista di Imola, e una a Modena. A Parma è prevista l’adesione di un movimento in gennaio. Progetto Reggio discute, anche se il legame è strettissimo: lo stesso Alessandri ne fa parte.

Io Cambio è già presente  a Roma, nelle Marche, in Trentino e in Lombardia,in Veneto (tre movimenti locali) in Friuli, in Sicilia, nel Veneto e in Toscana, oltre che in Emilia e in Sardegna.

La prima iniziativa, di questi giorni, è la presentazione di ricorsi alla Corte di giustizia europea contro il fiscal compact, vale a dire l’accordo sul rientro del debito in base al quale dal prossimo anno l’Italo dovrà tagliare 45 miliardi di euro di spese all’anno per i prossimi venti anni. Ricorsi che si avvalgono dei consigli e della supervisione dell’ex ministro Giuseppe  Guarino che dall’alto dei suoi 92 anni è tuttora uno dei costituzionalisti italiani più eminenti.

Ma dal punto di vista politica, come si colloca Io Cambio: “Siamo un movimento aggregativo destinato a dar uno sbocco a diverse tradizioni e sensibilità. Certamente siamo tutti d’accordo che i cittadini debbano riprendersi la politica, e agiremo determinati in quella direzione. a più di un anno giro l’Italia, e dovunque ho visto quanto gli italiani siano stanchi, stufi esasperati – afferma Alessandri – Il Paese ha ceduto al 90% la propria sovranità all’Europa, ed è strangolato dall’euro. L’Italia sta morendo e l’unica mossa possibile per salvarci è uscire, recuperando pienamente la nostra sovranità. Io Cambio – aggiunge – nasce per questo: far reagire l’Italia prima che muoia».

Quindi, Alessandri, anche lei è per uscire dall’euro..: «Una lira svalutata provocherebbe dei problemi, certo, ma porterebbe moltissimi vantaggi. Sia come sia dobbiamo staccarci dall’Europa per non morire, e gli italiani sanno che dobbiamo lottare per non morire come economia, come società, come Paese».

Allora è d’accordo col movimento dei forconi«In realtà parliamo di un movimento molto diverso da quello dei “forconi”. Lunedì ero anch’io in piazza a Reggio insieme a loro, come cittadino. Il loro limite però è che non sanno e non possono dare una prospettiva politica al Paese: non si può buttare tutto all’aria senza alternative, qualcosa si dovrà pur ricostruire”.

“Anche noi – precisa Alessandri – vogliamo lottare sino in fondo, ma siamo disposti anche a ragionare, come dicevo, per ricostruire. L’importante è che il messaggio sia chiaro: abbiamo in mano la carota, ma soprattutto il bastone”.

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