Fronda Pd (frangia duri e puri): post su spese pazze e questione morale dalle bacheche di De Lucia e Scarpati

30/12. Piccole fronde crescono. Dall’interno. Battaglie di civiltà, dialettica di partito. Il civatiano reggiano Dario De Lucia condivide oggi sul suo profilo FB un articolo pubblicato sul Corriere della Sera di ieri (a firma Maria Teresa Meli). Titolo: “Manifesti, consulenze, assunzioni extra: le falle nel bilancio dei democratici”.

Due regalini di fine anno, per una vera dialettica interna

Due regalini di fine anno, per una vera dialettica interna

“Il ‪#‎Pd‬ ha circa 200 dipendenti, 150 lavorano al partito, gli altri sono distaccati e il costo medio di un dipendente è di 67 mila euro lordi. Ma ecco che arriva il secondo capitolo relativo alla gestione delle spese del Nazareno. Al 31 ottobre del 2012 sono stati spesi 958 mila euro di consulenze in un anno. E sempre in quello stesso arco di tempo giù una sfilza di cifre: 446 mila euro che vanno sotto la voce «viaggi nazionali», 333 mila per «servizi generali», 230 mila per rimborsi di alberghi, 236 mila per le agenzie di stampa, 635 mila per la manutenzione. In quest’ultimo ambito rientra anche la manutenzione del sito web del partito, che ha un costo notevole: sono stati spesi 327 mila euro in un solo anno. Sono stati spesi inoltre 6 milioni di Euro in propaganda. ‪#‎stocazzo‬

***

Marco Scarpati, invece, sempre di area democrat, ha invitato i suoi – anche lui via Facebook – a rileggere per davvero Berlinguer, anziché citarlo “à la carte” e quasi sempre a sproposito, come fosse cacio sui maccheroni o un pantalone nero che sta bene su tutto.

regalo“Ogni tanto mi piacerebbe che i miei dirigenti, anzichè invocare lo spirito di Berlinguer, rileggessero le cose che diceva.
Questo è un pezzo piccolissimo dell’intervista sulla questione morale che fece a Scalfari nel 1981.
Il dramma è che adesso quelle accuse stanno benissimo contro il PD. Forse ricominciare da quei punti, dalla non accettazione dell’ineluttabilità della spartizione partitocratica, accettare che il merito e non la tessera siano alla base delle designazioni, sarebbe necessario.
Rileggetele e ditemi cosa ne pensate…”

“I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Per esempio, oggi c’è il pericolo che il maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente, ma noi impediremo che un grande organo di stampa come il Corriere faccia una così brutta fine. Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni” che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti”.

Parole sante, citazioni doverose quelle di Dario e Marco…

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *