32/12. Una mezza pace tra i parenti serpenti. I soci pubblici Reggio Fiere si sono incontrati ieri in comune: si sono impegnati a garantire tutto il calendario delle manifestazioni del 2014 e hanno annunciato che Crpa Eventi, opportunamente ricapitalizzata acquisirà il ramo d’azienda del polo fieristico. All’incontro hanno preso parte la presidente della Provincia Sonia Masini, il vicepresidente Pierluigi Saccardi, il sindaco vicario Ugo Ferrari, l’assessore ai Progetti speciali del Comune Mimmo Spadoni, il segretario della Camera di Commercio Michelangelo Dallariva e i presidenti di Ref e di Crpa, Paolo Lusenti e Giuseppe Veneri.
Nel corso dell’incontro gli enti pubblici – riferisce una nota del Comune – ” hanno confermato il pieno impegno istituzionale e finanziario per garantire la continuità delle attività fieristiche per tutto l’anno 2014, dando quindi conferma di tutte le manifestazioni in calendario.
Nei prossimi giorni, infatti – alla luce della già avvenuta ricapitalizzazione di Crpa Eventi da parte di Comune e Camera di Commercio e della disponibilità della Provincia all’aumento di capitale di Crpa Eventi – la società potrà attivare la richiesta di affitto del ramo d’azienda di Reggio Emilia Fiere relativo alla gestione degli eventi espositivi”.
“La Provincia, il Comune e la Camera di Commercio hanno confermato l’assunzione di impegni per garantire la continuità delle attività fieristiche. Da parte dei soci pubblici c’è piena condivisione della necessità di garantire la continuità degli eventi, rassicurando gli operatori del settore.
Si è convenuto, inoltre, di proseguire il confronto con la Regione per ottenere un concreto sostegno nel potenziamento delle attività fieristiche reggiane, rimanendo inalterata la prospettiva di ritorno in bonis della società Reggio Emilia Fiere”.
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Ma Pagliani attacca: “Inutili i 200mila euro della Provincia”
Il capogruppo provinciale Pdl-Forza Italia Giuseppe Pagliani è invece in sintonia con le preoccupazioni degli operatori e organizzatori degli eventi fieristici, laddove ritengono inadeguate le mosse per salvare la baracca di via Filangieri. Di seguito l’intervento di ieri del politico di centrodestra.
“La presidente della Provincia non ha alcun rispetto per il denaro dei contribuenti reggiani. Tardiva ed inutile l’iniezione di € 200.000,00 della provincia all’interno della società CRPA EVENTI.
Da parte di Sonia Masini non vi è stato uno straccio di proposta che possa attirare investitori e nuove iniziative fieristiche a Reggio Emilia.
Si è persa l’occasione di collegarsi in modo diretto alle fiere di Milano, unico approdo in grado di fare decollare Reggio verso EXPO’ 2015.
Stanno fuggendo dalla nostra città tutte le manifestazioni fieristiche e questa è totale responsabilità degli enti che negli ultimi anni hanno dormito lunghi sonni mentre le società pubbliche implodevano.
Si attende l’avvicinamento definitivo alle fiere di Parma che vivono già una condizione non salutare dal punto di vista economico. Si attende inoltre l’eventuale iniezione di ulteriore denaro pubblico della Regione Emilia Romagna che non servirà minimamente a far ridecollare le iniziative fieristiche reggiane.
La logica del tirare a campare non paga più e gli unici che non se ne sono accorti sono la Presidente Masini e gli amministratori locali reggiani. Addirittura la Presidente Masini prende ad esempio, per valorizzare le sue tesi improponibili, la fermata Mediopadana che raddoppia le sue corse perché grandemente utilizzata, altro dato errato che propone la Presidente della provincia; sin dall’inaugurazione noi sapevamo che a dicembre 2013 le fermate nella stazione TAV di Reggio sarebbero raddoppiate: questo non ha nessun collegamento con la rappresentazione sbagliata della Presidente Masini”.
Giuseppe Pagliani, capogruppo Pdl-Forza Italia in Provincia
ENRICO BANFI (OPERATORI PRIVATI): LA FESTA E’ FINITA, DECISIONI SUBITO
9/12 – “La notizia di queste ultime ore- trasferimento della Mostra Internazionale canina ad altro Polo fieristico- ripropone in modo molto forte ed in termini ultimativi il problema irrisolto della gestione del Polo fieristico reggiano. Secondo il punto di vista dei promotori ed organizzatori privati, siamo arrivati al punto di non ritorno: in assenza di una società di gestione di riferimento del Polo, Reggio verrà abbandonata. Per ironia della sorte questa notizia piomba su Reggio assieme a quella- molto positiva- che altri 10 convogli Alta Velocità faranno tappa alla Stazione Mediopadana: ogni commento è superfluo.
Crediamo opportuno, dopo avere precedentemente informato circa le disponibilità organizzative e il valore economico per la Provincia di Reggio E. degli eventi fieristici realizzati nella nostra città, riepilogare il seguente punto di vista:
1-Il disavanzo milionario di cui si parla è stato prodotto dalla Società SOFISER, avente per scopo sociale l’attività immobiliare, e non dalla Società SIPER , avente per scopo sociale la gestione del polo fieristico di Reggio Emilia.
2-La fusione di SOFISER (società madre, in drammatico passivo) in SIPER (società figlia, in quasi equilibrio di bilancio) ha avuto come effetto di :
-porre in difficoltà finanziaria SIPER e, conseguentemente, portare al concordato preventivo anche SIPER, soc. di gestione eventi fieristici, che altrimenti non avrebbe avuto questa necessità;
-nascondere in SIPER le manchevolezze gestionali proprie di SOFISER;
-mettere in discussione la capacità di realizzare la ideazione, promozione, gestione di eventi fieristici di una società come SIPER senza sbilanci economici rilevanti. Oggi i cittadini sono indotti a pensare che la grave situazione debitoria di Reggio Emilia Fiere (REF: risultante dalla fusione prima citata) sia da imputarsi ad attività di gestione eventi fieristici e non alle attività immobiliari di SOFISER. Tanto è vero che il tema discusso pubblicamente sui media ed alimentato da una parte delle istituzioni è se continuare o no con la gestione eventi, che ripetiamo, sono del tutto estranei ai devastanti bilanci SOFISER e REF.
3-Il disegno di costituire una nuova società di gestione del polo fieristico reggiano, ideato e sostenuto inizialmente da REF, andava in una direzione precisa: scorporato il ramo immobiliare responsabile delle perdite economiche, garantire il futuro al polo fieristico reggiano, “animato” per oltre il 50% da eventi di promotori ed organizzatori privati; il tutto, senza pregiudicare il percorso concordatario con i creditori REF/SOFISER. L’idea giuridica base era la costituzione di una società a prevalente capitale pubblico (la stessa di REF), cui affittare il ramo d’azienda “gestione fiere”, compreso gli edifici del Polo. Se si vuole salvaguardare l’attività fieristica reggiana, valorizzandone la continuità, è la soluzione più ovvia e di immediata disponibilità. Non consente alcuna speculazione sul patrimonio immobiliare REF legato al Polo.
4-Le “incertezze” (è un eufemismo…) di uno dei soci e le conseguenti azioni ostili hanno affondato il disegno, senza fornire una reale e praticabile alternativa. Per azioni ostili si intendono: il mancato finanziamento pro quota di CRPA Eventi, una serie di dichiarazioni e di atti che hanno impedito l’attuazione del disegno di attivazione di CRPA Eventi, unico strumento tecnico disponibile per dare garanzia di continuità alla gestione fieristica, fondamentale al fine di sostenere realmente la realizzazione nell’immediato futuro degli eventi fieristici, di promozione privata come pubblica. “Azioni ostili” intendiamo anche le valutazioni sull’ipotesi di accordo con Fiera Milano, posto che l’accusa principale era l’assenza di un piano industriale: infatti, l’indicata ipotesi “alternativa” di rapporto privilegiato con la regione Emilia Romagna ed i suoi 3 poli ufficiali è da anni, e tuttora, priva di qualsiasi piano, non diciamo industriale, ma neppure strategico.
5-Lo spostamento del confronto (con quale controparte?) dalla gestione eventi alla “valorizzazione e tutela” del patrimonio immobiliare REF è un altro degli atti incomprensibili cui abbiamo assistito negli ultimi mesi e che hanno portato a dilatazione dei tempi di decisione, messo in grave difficoltà i promotori privati (e quello pubblico…) e condotto all’attuale situazione critica: il rischio reale che i promotori privati, senza interlocutori istituzionali e senza futuro, se ne vadano da Reggio. Considerata la ricaduta dei loro eventi sulla provincia di Reggio E. ( almeno 150 milioni di euro/anno), anche le loro esperienze e capacità sono un patrimonio che andrebbe “valorizzato e tutelato”, al pari del patrimonio immobiliare di REF. Se se ne vanno i privati, la nostra provincia è più povera di 150 milioni di euro /anno e di qualche migliaio di posti di lavoro. Dubitiamo che sia chiaro a tutti, a giudicare dagli atti. O che tutti siano ugualmente interessati ad evitare questa evenienza.
6-Il fatto che il patrimonio REF valga 40 anziché 22 milioni di euro ci lascia del tutto indifferenti, se lo vediamo sul piano pratico: pagare i debiti accumulati da SOFISER e mantenere in vita la gestione Fiere. Infatti:
-il valore del patrimonio monetizzabile lo stabilisce il mercato, nel momento in cui tale patrimonio viene messo in vendita. E non pare che i tempi siano particolarmente felici per vendere terreni, capannoni et sim. A Reggio E. numerosi sono i casi attualissimi di aste deserte: amministratori e consulenti ne dovrebbero essere perfettamente al corrente. Dunque, i dati di valutazione sono puramente teorici e non praticabili per pagare i creditori;
-se, viceversa, il patrimonio fosse monetizzabile ai valori indicati dal perito (magari li acquista lo stesso perito…) allora addio Polo fieristico: gli immobili vengono venduti e non è più possibile realizzare in essi gli eventi.
Ecco perché non comprendiamo l’entusiasmo di chi vede in questa nuova perizia patrimoniale una chiave di volta per risolvere i problemi finanziari generati da SOFISER: se riesci a pagare tutti i suoi debiti, ti ritroverai senza gli immobili del polo fieristico.
E dunque, Reggio può dire addio a mostre e fiere ed alla ricchezza che ogni anno portano alla nostra comunità.
7-CRPA Eventi non ha l’esperienza per gestire un polo fieristico.
Di tutte le affermazioni bizzarre fatte in questi mesi, questa è certamente la più sorprendente (è un altro eufemismo).
E’ come dire che, poiché il Comune di Reggio E. non aveva esperienza di gestione di farmacie, non doveva costituire le Farmacie Comunali Riunite. Oppure, siccome non è un gestore di reti di distribuzione di acqua e gas o di raccolta RSU (rifiuti urbani) non avrebbe dovuto partecipare ai rispettivi Consorzi di Gestione. O come dire che, poiché la Provincia di Reggio E. non è un operatore nel settore autostradale, non si capisce perché possieda da anni, e senza che il suo sonno ne sia turbato, azioni della Modena- Brennero ed abbia espresso consiglieri nel CDA.
E’ arrivato il momento di smetterla di girare attorno ai problemi: la festa è finita, da tempo, ed è ora di lavorare e di assumere decisioni ponderate, efficaci e tempestive. Nel solo interesse della nostra comunità”.
Enrico Banfi