2/12 – Alessandro Rizzi, 73 anni, che il 5 giugno 2012 assassinò prima la badante moldava e poi Fabio Artoni al bar Snoopy di Campegine, è stato condannato oggi a Reggio Emilia con il rito abbreviato, che dà diritto allo sconto di un terzo della pena, a 21 anni di carcere e a 3 anni di osservazione psichiatrica.
A Rizzi è stata riconosciuta la seminfermità mentale, con l’esclusione delle aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. I periti Giuseppe Sartori e Pietro Pietrini, sostanzialmente in sintonia con il perito della difesa, Giuliano Turrini, hanno sostenuto che l’imputato è affetto da disturbi della personalità di tipo paranoide, tale da renderlo incapace di intendere e di volere al momento del duplice omicidio avvenuto a Campegine nel giugno dello scorso anno.
Il pensionato, 73 anni, dopo aver ucciso la badante Alena Tyutyunikova, una moldava di 43 anni, e averne nascosto il cadavere in auto, con il mezzo e con il suo macabro contenuto si era poi portato al bar Snoopy di Campegine e qui, dopo un diverbio, aveva ucciso Fabio Artoni, 44 anni, arrivato per un rifornimento di acqua minerale. Il pm Maria Rita Pantani aveva chiesto l’ergastolo o, in subordine, una condanna a 30 anni.
La perizia era stata chiesta nella precedente udienza, e il giudice Antonella Pini Bentivoglio l’aveva ritenuta necessaria dopo aver ascoltato quella della difesa. Anche le parti civili hanno presentato una loro perizia, quella del medico legale Giorgio Chiessi. Per Chiessi i disturbi di tipo paranoico non erano tali da rendere l’imputato seminfermo di mente. Le parti civili hanno ottenuto delle provvisionali: 326 mila euro ciascuno per i due giovanissimi figli di Artoni, 220mila per la moglie, 80mila per il fratello, 150 mila a testa per i due figli di Alena, 40mila per le sue nipotine e 23.400 per il giovane che, nella sparatoria al bar, rimase ferito.
L’imputato, difeso dall’avvocato Emilio Stagnini, oggi non era presente in aula.