Choc per l’arresto di Carolina Girasole, sindaca antimafia più volte ospite d’onore di Reggio. Prese i voti del clan Arena?

3/11 – La Guardia di Finanza di Crotone ha eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione elettorale, turbativa d’asta, usura, favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio.

La Girasole (a sinistra) insieme al sindaco Delrio il 25 aprile 2012 a Reggio

La Girasole (a sinistra) insieme al sindaco Delrio il 25 aprile 2012 a Reggio E.

Tra loro anche Carolina Girasole, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, che secondo l’accusa,  sarebbe stata eletta nel 2008 con i voti della ‘ndrina in cambio di provvedimenti favorevoli. Tra i destinatari del provvedimenti anche il boss Nicola Arena, alcuni esponenti della ‘ndrina e un poliziotto.

Girasole, alla quale sono stati concessi i domiciliari, è stata in carica dal 2008 al 2013. Nello scorso mese di maggio era stata candidata alla Camera con Scelta Civica, ma non era stata eletta.

La notizia ha suscitato sorpresa e sconcerto a Reggio, dove la Girasole (una delle “sindache coraggiose” premiate a Ferrara) è nota per il suo impegno antimafia nella terra dominata dal clan Arena, alleato dei Dragone e avversario dei Grande Aracri. Caterina Girasole ha subito diversi attentati ed è stata ospite più volte di Reggio Emilia, dove è intervenut a manifestazioni e incontri organizzati dal Comune, dal Pd  e varie associazioni.  Il 25 aprile dello scorso anno, ad esempio, c’era anche lei, in forma ufficiale e solenne, a celebrare la festa di Liberazione insieme all’allora sindaco di Reggio Graziano Delrio, che l’aveva invitata per il suo importante ruolo di donna coraggio nella lotta in difesa della legalità in terre senza dubbio difficile e rischiose. Un mese prima, invece, la Girasole era stata ospite della nostra città e dei giovani di “Cortocircuito” (insieme al primo cittadino Delrio) in occasione di un appuntamento pubblico contro tutte le mafie svoltosi nell’aula magna dell’università.

Aula magna dell'università di Reggio Emilia, 21 marzo 2012: la Girasole e il sindaco Delrio invitati dai giovani di "Cortocircuito" (nella foto ci sono anche l'emergente Elia MInari e l'inseparabile assessore Franco Corradini) a parlare di lotta alle mafie e difesa della legalità

Aula magna dell’università di Reggio Emilia, 21 marzo 2012: i sindaci Girasole e Delrio con i giovani di “Cortocircuito” (l’emergente Elia MInari e l’inseparabile assessore Franco Corradini) a parlare di lotta alle mafie e difesa della legalità

Ora l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto è stata arrestata per presunti rapporti proprio con la cosca Arena, che lei aveva sempre contrastato. Durante il suo mandato, dal 2008 al 2013, era stata indicata come uno dei primi cittadini calabresi impegnati contro la ‘ndrangheta e contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività dei Comuni. Il suo nome era stato accostato, in questo senso, a quelli di altre donne sindaco impegnate contro la ‘ndrangheta.

La cosca di ‘ndrangheta degli Arena avrebbe assicurato 1.350 voti per l’elezione di Carolina Girasole a sindaco di Isola Capo Rizzuto. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, Abigail Mellace, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Salvatore Curcio. Nelle oltre cinquecento pagine dell’ordinanza il giudice evidenzia che ci fu un accordo tra Franco Pugliese, marito di Carolina Girasole ed anch’egli posto ai domiciliari, ce Massimo e Pasquale Arena, figli del boss Nicola Arena, per “ottenere voti effettivamente reperiti ed assicurati dalla cosca in misura di almeno 1.350”.

L’accordo tra la cosca e l’allora sindaco era finalizzato a “futuri favoritismi – prosegue il giudice – ed agevolazioni in favore della consorteria di ‘ndrangheta da parte del sindaco e della sua amministrazione. Favori che, nel caso di specie, si concretizzavano, attraverso un’attività amministrativa apparentemente lecita e sapientemente guidata, nell’assicurare alla cosca Arena non solo il mantenimento di fatto del possesso dei terreni confiscati a Nicola Arena, quanto la loro coltivazione a finocchio e la relativa raccolta dei prodotti inerenti all’annata agraria 2010”.

Lo scorso 5 ottobre,  il presidente del Senato Pietro Grasso aveva premiato, in comune a Ferrara, insieme al sindaco Tiziano Tagliani, quattro prime cittadine che si erano particolarmente distinte, durante la quarta edizione della festa della legalità e della responsabilità. Il premio ‘Ferrara città per la pace’ alle sindache coraggiose era andato a Maria Carmela Lanzetta, già sindaca del Comune di Monasterace (Reggio Calabria); Elisabetta Tripodi, sindaca del Comune di Rosarno (Reggio Calabria); a Carolina Girasole, già sindaca del Comune di Isola Capo Rizzuto (Crotone) e Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa che, ovviamente, non ha potuto ritirare personalmente il premio.

                                                                                                                                    (p.l.g.)

“COMUNQUE VADA  E’ UNA TRAGEDIA”

4/12 -«Questa notizia sarà una tragedia in ogni caso». Lo ha detto il sindaco di Lamezia Terme  Gianni Speranza ieri sera, in Sala del Tricolore, dove è intervenuto all’ incontro con i sindaci sotto tiro, organizzato dal Comune e da CortoCircuito. 

REGGIO CONTRO LE MAFIE

«L’arresto di Caterina Girasole, che io conosco molto bene, ci lascia annichiliti. E comunque vadano le cose sarà una tragedia – ha detto -. Una tragedia per il movimento contro le mafie sia se sarà riconosciuta colpevole anche in piccola parte di ciò di cui è accusata dai magistrati, sia se verrà completamente scagionata (e io lo spero ardentemente) perché vorrebbe dire che i magistrati possono compiere errori enormi».

REGGIO CONTRO LE MAFIE

Al dibattito, presieduto dall’assessore Franco Corradini, era atteso il sindaco di Napoli “Giggino” De Magistris , ma ha dovuto dare forfait per l’impegno col governo a Roma per il varo decreto d’emergenza sulla “terra dei fuochi” e il traffico di rifiuti. Lo ha sostituito la giovane assessora Alessandra Clemente, che da bambina ha visto sua mamma cadere uccisa da un camorrista. E’ intervenuto anche il sindaco di Bomporto Sergio Borghi, che ha lanciato l’allarme sugli appalti e la scarsa attenzione alla penetrazione mafiosa: «Dobbiamo alzare la guardia – ha detto – L’Emilia un tempo aveva l’antimafia nel suo dna, ma oggi i famosi anticorpi sono vistosamente calati».

REGGIO CONTRO LE MAFIE

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