“Chi ha sbagliato deve andare a casa”. Matteo Renzi licenzia Errani (“Tu quoque!”) e sabato chiude la sua campagna a Reggio

5/11 – “Chi ha sbagliato deve andare a casa”. Alla fine è accaduto quanto molti si aspettavano, e molti altri temevano: Matteo Renzi ha “licenziato” il governatore dell’Emilia-Romagna Vasco Errani. La frase fatidica è stata pronunciata ieri sera davanti a tremila persone che si sono accalcate all’Arena Unipol di Bologna per l’ex Rottamatore, già vincitore delle primarie Pd di di domenica. Il riferimento è apertamente allo scandalo dei rimborsi spesa dei gruppi regionali, in testa il Pd (che ha già scontato le dimissioni dell’ex capogruppo Marco Monari) al quale si aggiunge il rinvio a giudizio davanti alla Corte dei Conti di tutti i capigruppo per un danno erariale da 140 mila euro provocato dalle famose “interviste a pagamento”.

Errani non ha soltanto una genericamente ampia responsabilità politica, ma è nell’occhio del ciclone per la “doppia auto blu”: quella da Presidente della Regione e quella con spese a carico del gruppo Pd. Ma è nell’insieme che lo spettacolo è deprimente.

Matteo Renzi, dunque non l’ha mandata a dire, e le sue parole aggiungeranno vento e grandine alla tempesta politica interno. Certamente acuiscono lo scontro in questi ultimi giorni di campagna per le primarie.

«Non mi tiro indietro di fronte a questo argomento – ha detto Renzi a una platea che non aspettava altro – Ho detto che in altre regioni hanno messo a rimborso spese la Nutella, la tintura per i capelli e il tosaerba… anche in Emilia- Romagna se qualcuno non ha seguito le regole è bene che vada a casa, punto. Voglio però riconoscere alcune cose all’Emilia-Romagna del governatore Errani e dell’ex presidente dell’Assemblea, Matteo Richetti, che è stata la prima ad abolire i vitalizi, la prima a ridurre le indennità dei consiglieri regionali e quella che spende meno in Italia.

Però non basta – ha aggiunto – Bisogna fare un patto: un consigliere regionale non può guadagnare più di un sindaco, io per esempio guadagno 4.300 euro netti come Merola. Non è che guadagni di più, vero Virginio? – ha detto rivolgendosi al sindaco di Bologna -. Con quei soldi si vive molto bene. Tutte le altre indennità le aboliamo perché noi siamo quelli che fanno politica con le idee non con i soldi. Con questo taglio si risparmia un miliardo di euro l’anno ».

All’Unipol Arena, tra i renziani di rango della seconda ora, anche il ministro Cecile Kyenge accanto al segretario regionale Stefano Bonaccini,  ex- bersaniano che ora coordina la campagna nazionale di Renzi. La ministra, che vive a Modena e ha lavorato per anni al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia come oculista, è salita sul palco per fare outing:  «Ho deciso di votare per Matteo Renzi perché ci vuole coraggio».

COLPO GROSSO: MATTEO RENZI CHIUDE LA CAMPAGNA A REGGIO EMILIA

5/12 Sabato Matteo Renzi chiuderà la sua campagna delle primarie per l’elezione del Segretario Nazionale del P.D. a Reggio Emilia. Alle ore 12 di Sabato 7 mattina Renzi sarà nel cuore della città, in piazza Casotti. Lo annunciato il consigliere regionale Beppe Pagani, coordinatore provinciale dei Comitati Renzi di Reggio.

Invece domani, Venerdì 6, alle  19.30, aperitivo con l’on. Maria Elena Boschi per un aperitivo al Fuori Orario di Taneto di Gattatico, la disco più di sinstra (o forse grillina?) d’Italia. «Reggio Emilia vivrà da protagonista il giorno di chiusura delle primarie – dichiara “C’è Beppe” Pagani – e si prepara a diventare simbolo di questa scommessa.

Stiamo lavorando perché tanti cittadini vadano a votare l’8 dicembre per dare forza alle proposte di Renzi, a partire dalla rivoluzione del mercato del lavoro, ad una nuova idea di Europa. Se Renzi  domenica vincerà si chiuderà un tempo e se ne aprirà un altro per ridare dignità alla politica e riavvicinare i cittadini all’impegno per la il bene pubblico”

“Il voto di domenica 8 dicembre – continua Pagani – è una occasione da non perdere che non si ripresenterà. Non è un voto pro o contro Renzi, è un referendum sul futuro del Paese.”

“L’invito rivolto a tutti i reggiani – conclude Pagani – è di non mancare l’appuntamento di sabato in Piazza Casotti con Matteo Renzi e domenica alle urne con il cambiamento.”

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